Diaconi di Salerno, l’incontro con Monsignor Moretti
|“Mamma, perdonami. Non pensare a me: vado a farmi santo” era il 17 Maggio del 1749, quando dopo aver detto questa frase alla madre, san Gerardo entra in convento. Con la voglia di ripercorrere l’itinerario spirituale del Santo, la comunità diaconale di Salerno si è radunata (dal 29 al 31 ottobre 2010) presso il santuario omonimo, sito in Materdomini (AV), per un breve ritiro spirituale. Sono stati tre giorni ricchi di riflessioni e propedeutici ai fini di una ulteriore fase di discernimento per gli aspiranti ai vari ministeri. Le giornate, vista la presenza di numerosi mogli, sono state incentrate volutamente sull’amore di coppia e la spiritualità familiare, relatori don Giuseppe Greco, delegato vescovile per il diaconato diocesano e don Francesco Giglio responsabile della comunità diaconale di Salerno, che hanno preso spunto dalla lettera di san Paolo ai Colossesi (3,12-17) e dalla lettera di san Paolo agli Efesini (5,1-2a.21-33).
Le giornate sono state molto intense e il miglior racconto che possiamo fornirvi è testimoniarvi il clima di serenità, di cui tutti i partecipanti hanno goduto.
La cronaca dettagliata la lasciamo al primo incontro ufficiale del nuovo Arcivescovo con la comunità diaconale di Salerno-Campagna-Acerno.
Don Giuseppe Greco, inizia presentando nominalmente i presenti a monsignor Moretti. Dopo la presentazione il nostro arcivescovo parla a braccio ai presenti: “E’ questo un incontro importante, così come quello avuto con i miei sacerdoti […] parlare ai diaconi, significa parlare a coloro che hanno con il vescovo una comunione sacramentale, in quanto il diaconato è dentro alla missione stessa del vescovo”. Monsignor Moretti continua riferendosi a Gesù: ” E’ Lui che vuole la Chiesa, è Lui che ha creato le condizioni per far si che tutti i suoi discepoli possano continuare il Suo viaggio”. […] il Sacramento dell’ordine va in questa logica, Gesù chiama, Gesù forma, Gesù dà il mandato. Da qui nasce il Sacramento dell’ordine che non è una scelta, ma una disponibilità alla chiamata, che è dono alla Chiesa, finché alla stessa non manchi nulla”. […] Come nel matrimonio, (a questo proposito, sono contento di vedere qui tantie mogli) Sacramento della Missione, del servizio alla vita. Vivere il matrimonio nel Signore è il miglior servizio che possiamo regalare alla chiesa come testimonianza verace di quello che siamo. Diventiamo così realmente vita rinata nella Grazia che si esprime nella dimensione del servizio”.
“Il diacono è colui che ama la moglie, i figli, i sacerdoti, il vescovo e la comunità. E’ un uomo che non è legato a nessun tipo di associazione o movimento perchè è lagato a tutta la Chiesa. Noi siamo chiamati ad essere riconosciuti non dall’esteriorità ma perchè segno visibile della trascendenza; chi ci incontra deve porsi il problema di Dio. Perchè il diacono è colui che deve far ricordare che Dio c’è”. Questo ed altro monsignor Luigi Moretti ricerca nel diacono permanente perchè : ” Il Signore dice seguimi e non dove vuoi andare”.
un evento che rimarrà per sempre nei nostri cuori e nella nostra mente.la gioia e la grazia di aver avuto con noi sua eccellenza e la consapevolezza di essere comunità.auguri a tutti per un proficuo e santo cammino.