XVII giornata mondiale del malato
|Vi proponiamo il comunicato stampa inviatoci da don Giovanni Albano, vicario episcopale per la pastorale della salute, dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno.
"EDUCARE ALLA SALUTE, EDUCARE ALLA VITA"
E’ questo il tema per la XVII Giornata mondiale del Malato, che si celebrerà il giorno 11 febbraio 2009.
Il concetto di "salute" è indissolubilmente legato a quello della "vita", non potendo sussistere uno stato di salute se manca la condizione indispensabile che è la vita.
La ricerca di un benessere a tutti i costi, il diritto alla salute sono sempre più frequentemente richiesti, pretentendo di non ammalarsi, non invecchiare e non morire, così come purtroppo sembra aspettarsi l’uomo di oggi.
Ci si allontana sempre di più da una medicina al servizio dell’uomo, per sfociare in un mondo fittizio, di desideri, dove il culto del corpo, un giovanilismo esasperato, si sostituiscono ad un sano realismo che tiene invece conto del limite, della fragilità, della morte.
Più che un diritto alla salute, cioè ad essere in salute, si ci si dovrebbe aprire ragionevolmente ad una medicina, ad una società che favoriscano e mantengano le condizioni per riacquistare o conservare la propria salute. Tale concetto non significa una condizione ideale quanto piuttosto un equilibrio dinamico, che tenga conto delle dimensioni fisiche, psichiche, sociali e spirituali.
Da sempre la Chiesa si è chinata sull’uomo sofferente, prendendo esempio da Gesù buon samaritano, medico del corpo e dello spirito.
L’assistenza agli infermi è addirittura considerata fatta a Gesù stesso.
Alla luce di quanto detto, per ogni cristiano, diventa dunque un impegno personale e non delegabile ad altri quello di testimoniare la propria Fede impegnandosi in questo particolare settore che è "la Pastorale della Salute".
Ne consegue quindi che una comunità cristiana che annuncia il Vangelo (catechesi), che celebra la sua Fede (liturgia) e non da la stessa importanza alla dimensione caritativa in cui si colloca la Pastorale della Salute, non è equilibrata e non da buona testimonianza.
Il cristiano accoglie la "salute" piena, cioè la salvezza che Cristo, "medico celeste", vuole donare a tutti gli uomini e si impegna ad agire come Cristo ha fatto, facendosi "prossimo" e "chinandosi" su ogni sofferenza.
E’ importante che in ogni comunità parrocchiale nasca e cresca la sensibilità verso la Pastorale della Salute, favorendo la nascita di gruppi che promuovano una vera e propria pastorale parrocchiale.
Certamente non è semplice orientarsi in un mondo come quello attuale, dove chi non è più giovane, bello ed efficiente, va messo da parte o eliminato.
Oggi è seriamente messa in discussione non solo la sacralità della vita quanto il suo valore fondamentale basti pensare al vasto campo della bioetica, dell’aborto, della fecondazione artificiale,dell’eutanasia e dell’accanimento terapeutico.
La Chiesa "è stata e sempre sarà per l’accoglienza e la difesa della vita" anche in condizioni estreme e si è prodigata e continua a farlo assistendo chi è provato dalla sofferenza accompagnandolo con amorevole tenerezza fino all’incontro con il Dio delle Vita.
Accogliamo quindi l’invito rivoltoci dall’indimenticabile Giovanni Paolo II a celebrare la XVII Giornata Mondiale del Malato, esortando tutti coloro che operano nel mondo della salute, siano essi medici, infermieri, operatori pastorali, volontari di varie ispirazioni, associazioni, movimenti, enti, comunità parrocchiali, presbiteri, diaconi, religiosi, religiose, ministri istituiti (lettori ed accoliti), ministri straordinari della comunione a cogliere l’occasione per risvegliare la nostra comune vocazione al servizio dei fratelli che soffrono nel corpo.
Per quanto riguarda la nostra Arcidiocesi, la Consulta Diocesana per la Pastorale della salute, che opera gia da diversi anni, ha previsto per il giorno 8 febbraio, a partire dalle ore 16.00, presso la Chiesa di N.S. di Lourdes in Matierno, un incontro di preghiera per prepararci a vivere intensamente la Giornata Mondiale dell’11 febbraio nelle rispettive realtà associative.
Il concetto di "salute" è indissolubilmente legato a quello della "vita", non potendo sussistere uno stato di salute se manca la condizione indispensabile che è la vita.
La ricerca di un benessere a tutti i costi, il diritto alla salute sono sempre più frequentemente richiesti, pretentendo di non ammalarsi, non invecchiare e non morire, così come purtroppo sembra aspettarsi l’uomo di oggi.
Ci si allontana sempre di più da una medicina al servizio dell’uomo, per sfociare in un mondo fittizio, di desideri, dove il culto del corpo, un giovanilismo esasperato, si sostituiscono ad un sano realismo che tiene invece conto del limite, della fragilità, della morte.
Più che un diritto alla salute, cioè ad essere in salute, si ci si dovrebbe aprire ragionevolmente ad una medicina, ad una società che favoriscano e mantengano le condizioni per riacquistare o conservare la propria salute. Tale concetto non significa una condizione ideale quanto piuttosto un equilibrio dinamico, che tenga conto delle dimensioni fisiche, psichiche, sociali e spirituali.
Da sempre la Chiesa si è chinata sull’uomo sofferente, prendendo esempio da Gesù buon samaritano, medico del corpo e dello spirito.
L’assistenza agli infermi è addirittura considerata fatta a Gesù stesso.
Alla luce di quanto detto, per ogni cristiano, diventa dunque un impegno personale e non delegabile ad altri quello di testimoniare la propria Fede impegnandosi in questo particolare settore che è "la Pastorale della Salute".
Ne consegue quindi che una comunità cristiana che annuncia il Vangelo (catechesi), che celebra la sua Fede (liturgia) e non da la stessa importanza alla dimensione caritativa in cui si colloca la Pastorale della Salute, non è equilibrata e non da buona testimonianza.
Il cristiano accoglie la "salute" piena, cioè la salvezza che Cristo, "medico celeste", vuole donare a tutti gli uomini e si impegna ad agire come Cristo ha fatto, facendosi "prossimo" e "chinandosi" su ogni sofferenza.
E’ importante che in ogni comunità parrocchiale nasca e cresca la sensibilità verso la Pastorale della Salute, favorendo la nascita di gruppi che promuovano una vera e propria pastorale parrocchiale.
Certamente non è semplice orientarsi in un mondo come quello attuale, dove chi non è più giovane, bello ed efficiente, va messo da parte o eliminato.
Oggi è seriamente messa in discussione non solo la sacralità della vita quanto il suo valore fondamentale basti pensare al vasto campo della bioetica, dell’aborto, della fecondazione artificiale,dell’eutanasia e dell’accanimento terapeutico.
La Chiesa "è stata e sempre sarà per l’accoglienza e la difesa della vita" anche in condizioni estreme e si è prodigata e continua a farlo assistendo chi è provato dalla sofferenza accompagnandolo con amorevole tenerezza fino all’incontro con il Dio delle Vita.
Accogliamo quindi l’invito rivoltoci dall’indimenticabile Giovanni Paolo II a celebrare la XVII Giornata Mondiale del Malato, esortando tutti coloro che operano nel mondo della salute, siano essi medici, infermieri, operatori pastorali, volontari di varie ispirazioni, associazioni, movimenti, enti, comunità parrocchiali, presbiteri, diaconi, religiosi, religiose, ministri istituiti (lettori ed accoliti), ministri straordinari della comunione a cogliere l’occasione per risvegliare la nostra comune vocazione al servizio dei fratelli che soffrono nel corpo.
Per quanto riguarda la nostra Arcidiocesi, la Consulta Diocesana per la Pastorale della salute, che opera gia da diversi anni, ha previsto per il giorno 8 febbraio, a partire dalle ore 16.00, presso la Chiesa di N.S. di Lourdes in Matierno, un incontro di preghiera per prepararci a vivere intensamente la Giornata Mondiale dell’11 febbraio nelle rispettive realtà associative.
Ci si augura quindi che quest’anno, più che in quelli trascorsi, non passi inosservata nella nostra diocesi la data dell’11 febbraio "Giornata Mondiale del Malato" e che il tema suggerito possa far riflettere ed operare per tutto l’anno, educandoci ed educando alla salute e alla vita.
Il Vicario Episcopale per la Pastorale della Salute
Don Giovanni Albano