Web Lituriga: si può "baciare" Gesù; ceri sull'altare; addio nei funerali; l'Angelus.
|Don Antonio Sorrentino risponde oggi ai quesiti di Ciro e Mariarosaria.
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Ciro B. chiede: Carissimo don Antonio, sull’altare è preferibile che ci siano lampade con cera liquida oppure ceri naturali? Inoltre per il rito della lavanda dei piedi il Giovedì santo è bene chiedere un’uniformità del gesto ai prescelti per il rito facendo preparare a tutti o il piede destro oppure quello sinistro? Oppure alcuni possono prepararsi o il piede destro o quello sinistro? Nel passato invece è vero che era prescritto il piede destro per tutti? Qual’era il significato di questa rubrica? Durante l’adorazione eucaristica ho visto qualche volta dei fedeli che hanno baciato l’ostensorio, precisamente il vetro dietro il quale c’è l’Ostia consacrata. Chiaramente è un modo per baciare Gesù. Le chiedo: si tratta di un gesto che può essere fatto o è proibito?
Don Antonio Sorrentino risponde:
A Ciro B.
- 1. Qualcuno usa, per la Messa, una sola candela oppure sempre il cero pasquale. Si tratta di una riduzione minimalista (nel primo caso) o di una estensione indebita (nel secondo caso), perché il cero pasquale è tipico del tempo pasquale. Invece l’OGMR recita: “L’altare sia ricoperto da almeno una tovaglia bianca [non colorata]. In ogni celebrazione sull’altare, o accanto ad esso, si pongano almeno due candelabri [non semplicemente uno] con i ceri accesi, o anche quattro o sei, specialmente se si tratta della Messa domenicale o festiva di precetto. Se celebra il vescovo della diocesi, si usino sette candelieri. Inoltre, sull’altare o vicino ad esso, si collochi la croce con l’immagine di Cristo crocifisso … ben visibile allo sguardo del popolo radunato, per ricordare ai fedeli la salvifica Passione del Signore” (nn. 117.308). Lampade a Dio furono sempre usate per illuminare i luoghi della celebrazione, ma anche per adornare e venerare l’altare. Evidentemente la luce è segno di Cristo “luce del mondo”, ma anche dei cristiani “figli della luce”, “illuminati” (neofiti), chiamati ad essere luce del mondo (cfr. Ts 5,5; Ef 5,8; Mt 5,14). Sull’altare, si possono usare sia la cera sia l’olio. Ragioni di pulizia consigliano l’uso della cera liquida o anche la candela di cera inclusa in un contenitore di plastica, però sembra preferibile (anche se richiede maggiore cura) la candela di cera a vista, che si consuma lentamente, perché indica più direttamente che Cristo ha consumato la sua vita per Dio a salvezza dell’umanità e ricorda ai cristiani l’impegno a fare della propria esistenza un dono d’amore.
- Per la lavanda del Giovedì Santo il rito preconciliare prescriveva di lavare il piede destro per dare uniformità al gesto. Il rito attuale non scende a questi dettagli tanto minuziosi e superflui. Parla genericamente di “pedes” (al plurale!).
- Fin da bambini siamo stati abituati a mandare un bacio a Gesù come segno di amore. Ma durante l’adorazione del SS.mo evitiamo queste esagerazioni devote.
Mariarosaria L. chiede: Carissimo don Antonio, prima di iniziare il Rosario è bene recitare l’Angelus? E’ opportuno fare così in qualunque momento della giornata? Ad esempio nella nostra comunità parrocchiale alle ore 18 recitiamo il Rosario e alle 18,30 la S. Messa. Anche a questa ora è consigliabile iniziare con l’Angelus e subito dopo recitare il Rosario e poi la Messa? In Avvento in chiesa prepariamo la corona di Avvento. Le chiedo se è meglio che i quattro ceri siano tutti bianchi, o tutti viola, oppure una di esse, in riferimento alla terza domenica definita Gaudete, di colore rosa? Infine le domando: durante la celebrazione di un funerale è bene preparare dei fiori davanti al cero pasquale? Oppure sarebbe meglio una pianta? E il termine addio, che nei funerali è usato, che significato ha?
Don Antonio Sorrentino risponde:
- È cosa lodevole recitare tre volte al giorno la preghiera dell’Angelus, che ricorda il mistero dell’Incarnazione. In molti luoghi se ne dà ancora il segnale con particolari rintocchi delle campane. Come anche, è cosa buona recitare il Rosario prima della Messa, purché lo si reciti bene, con calma, “contemplando con gli occhi di Maria i misteri di Gesù” (G. Paolo II) e non superficialmente e distrattamente, usando il Rosario come puro riempitivo.
- Per la “corona di Avvento” non vi sono particolari norme. Si possono usare candele bianche o anche tre di colore viola e una di colore rosa, analogamente ai colori liturgici del tempo. Sembra sconveniente metterla sull’altare, è preferibile destinarle un appoggio diverso.
- È bene ornare il cero pasquale, segno di risurrezione di Cristo e nostra, preferibilmente con fiori o anche con una pianta.
- “Addio” (dal latino “ad Deum) può significare “ci rivedremo davanti a Dio” oppure “ti raccomando a Dio”.