Web Liturgia: Ministranti e piattino; Evangelario, compiti del diacono; quale liturgista seguire?….

Don Antonio Sorrentino  risponde oggi ai quesiti  di Elvira E. e Marcello.

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Elvira E. chiede a don Antonio Sorrentino

Caro don Antonio,

qual è la posizione giusta per il ministrante o per il fedele che sorregge il piattino?
Deve stare alla destra o alla sinistra del celebrante? Inoltre le chiedo un approfondimento. Alla domanda se è possibile, terminata la proclamazione del vangelo, che il ministro che lo ha proclamato alzi il libro aperto davanti all’assemblea, lei ha risposto che: non è previsto. Se lo si eleva (soprattutto se poi il diacono deve portare l’Evangelario al bacio del Vescovo) è bene farlo stando ancora all’ambone, mentre l’assemblea acclama “Lode a te, o Cristo” oppure “Alleluia”. Le domando: quando il ministro eleva il libro, quest’ultimo deve essere necessariamente l’Evangeliario? Oppure può essere anche il Lezionario? Inoltre il Lezionario o l’Evangeliario va mostrato aperto sulla pagina che è stata letta oppure va elevato chiuso? Infine i fedeli è preferibile che guardino il libro o è meglio che inchinino la testa?

Don Sorrentino risponde ad Elvira:

Il ministrante che sorregge il piattino per la Comunione si può porre indifferentemente a destra o a sinistra del sacerdote, dov’è più comodo.

Solo l’Evangeliario (non il Lezionario) può essere portato in processione, aperto, al bacio e alla benedizione del vescovo (e non del semplice sacerdote).


Marcello chiede a don Antonio Sorrentino

Carissimo don Antonio, le scrivo nuovamente per chiederle un ulteriore approfondimento sulla domanda sulle diverse opinioni dei liturgisti. In una risposta lei ha scritto che nel campo più strettamente liturgico, quando non ci sono prescrizioni precise e si entra nel campo del facoltativo, è lecito avere orientamenti diversi. La mia domanda è: un fedele deve seguire sempre gli orientamenti di uno stesso e solo liturgista? Ad esempio io che nutro una profonda stima per lei, devo fare riferimento in ciò che è opinabile e facoltativo sempre a ciò che lei ci insegna? Oppure anche se seguo sempre i suoi insegnamenti, posso mettere in pratica un’opinione di un altro liturgista diversa dalla sua se personalmente lo ritengo più opportuna?

Don Sorrentino risponde a Marcello:

Nel campo delle opinioni, viva la libertà!

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