Web Liturgia: inchini profondi, Diacono prostrazione del Venerdì Santo
|Don Antonio Sorrentino risponde oggi ai quesiti di Antonio, Andrea, marco e don Alfonso.
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Antonio A. chiede a don Antonio: i ministranti, da dopo l’orazione sulle offerte, che gesto devono compiere quando si spostano dietro l‘altare, passando da un lato all’altro lato del presbiterio? Dovrebbero fare un inchino all’altare facendolo concretamente alle spalle del sacerdote che si trova lì già dalla presentazione del pane e del vino? Un secondo quesito: dal momento della consacrazione in poi i ministranti spostandosi dagli stessi punti devono fare genuflessione, anche se lo farebbero davanti al sacerdote (alle sue spalle) che è al centro dell’altare e non vedendo naturalmente nè il Corpo nè il calice?
Don Antonio risponde: Passando davanti all’altare si fa l’inchino profondo, anche se al centro di esso vi è il sacerdote celebrante. Se vi è l’Eucaristia (cioè dalla consacrazione alla Comunione inclusa) si fa la genuflessione.
Andrea chiede a don Antonio: Durante la celebrazione della Santa Messa se c’e’ un sacerdote concelebrante (soltanto uno accanto a coului che presiede) dove deve stare il medesimo concelebrante, alla destra o alla sinistra del celebrante principale? Esistono delle fonti che danno indicazioni chiare a tal riguardo?
Don Antonio risponde: Nell’OGMR né il cerimoniale dei vescovi precisano la posizione esatta del concelebrante unico. Pertanto, secondo l’opportunità, può stare o a destra o a sinistra.
Marco chiede a don Antonio: Buon giorno Padre, l’inchino profondo è un atto di adorazione?
Don Antonio risponde:Secondo la liturgia latina, l’inchino indica venerazione e si fa a i segni di Cristo: crocifisso, immagini sacre raffiguranti il Signore, la Vergine Maria, i Santi, all’altare, al presidente dell’assemblea e all’assemblea. La genuflessione invece indica adorazione: si fa solo al SS.mo Sacramento a alla croce dalla celebrazione del Venerdì santo fino all’inizio della Veglia pasquale (OGMR, n. 274). Non si genuflette più né davanti al Papa né davanti al vescovo.
Don Alfonso chiede a don Antonio: Durante il venerdì santo il sacerdote si prosta prima dell’azione liturgica della passione è un gesto previsto anche per il diacono?
Don Antonio risponde: Sia il Cerimoniale dei Vescovi sia il Messale romano prevedono rispettivamente che se il Vescovo o il prete che presiede si prostrano oppure semplicemente si inginocchiano all’inizio della celebrazione del Venerdì santo, anche il diacono ne segue la prostrazione o la genuflessione.