Web Liturgia: quando consumare il vino consacrato; salmo…suonato; rito del battesimo nella notte di Pasqua;

Don Antonio Sorrentino  risponde oggi ai quesiti di Simona e Sabatino.

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  • Simona F. chiede a don Antonio

Caro don Antonio, lei ci ha insegnato più volte che il celebrante dopo aver distribuito la santa Comunione ripone prima nel tabernacolo le Ostie consacrate eventualmente rimaste e poi consuma il Sangue di Cristo presente ancora nel calice. Ma leggo in OGMR 163: Terminata la distribuzione della Comunione, il sacerdote all’altare consuma subito e totalmente il vino consacrato rimasto; invece le ostie consacrate, che sono avanzate, o le consuma all’altare o le porta al luogo destinato alla conservazione dell’Eucaristia. Questa norma sembra che faccia capire che il sacerdote consuma prima il Sangue (si usa il termine Subito) e poi ripone il Santissimo. Mi può chiarire questo dubbio? Una curiosità: leggendo le ultime risposte ho notato che mancavano quelle precedenti, cioè quelle relative all’inizio di luglio. Chiedo semplicemente se verranno pubblicate. Complimenti per il preziosissimo servizio che state rendendo. Distinti saluti.

  • Don Antonio Sorrentino risponde a Simona

Se non c’è stata la Comunione ai fedeli anche con il vino consacrato, evidentemente il sacerdote già lo ha bevuto prima di distribuire l’Eucaristia al popolo. Se, invece, c’è stata la Comunione anche con il vino consacrato, il sacerdote, tornato all’altare, consuma subito quello eventualmente rimasto e poi porta (o fa portare) la pisside nel tabernacolo.

  • Sabatino C. chiede a don Antonio

Caro don Antonio, durante la celebrazione eucaristica mentre viene letto il salmo responsoriale, che quindi non viene cantato, è bene accompagnare la lettura con un sottofondo musicale? Nel Rito del Battesimo dei bambini a pag. 145 – Capitolo V 1. Battesimo durante la Veglia pasquale al n. 167 è scritto: Uniche varianti: … non si fa la consegna del cero acceso. Nel rito dell’iniziazione cristiana degli adulti invece a pag. 135 al n. 226 è prescritta la consegna del cero acceso. Le chiedo: perché durante la Veglia pasquale la consegna del cero si svolge solo se i battezzati sono adulti? La candela che viene consegnata sia al bambino o all’adulto, quindi anche quando il battesimo non è celebrato durante la Veglia pasquale, va conservato come ricordo oppure può essere acceso in alcuni giorni dell’anno? Grazie di vero cuore.

  • Don Antonio risponde a Sabatino

1. L’optimum del Salmo responsoriale è che ne vengano cantati sia il ritornello sia i versetti. L’accompagnamento dei versetti deve essere molto leggero, per non impedire l’ascolto della Parola, che deve regnare sovrana. Se poi il Salmo è solo recitato, è possibile un sottofondo musicale molto soft: richiede grande sensibilità artistica e liturgica, per creare una insonorizzazione intonata al testo e che rifugga da melodie cantabili, che potrebbero distrarre dall’ascolto del Salmo. Il che è molto difficile da realizzare.

2. Nel rito del Battesimo dei bambini durante la Veglia pasquale non prevede la consegna del cero acceso al padrino o al padre, perché già all’inizio sono state accese le candele dei fedeli alla processione del cero pasquale. Invece i battezzandi adulti, non essendo ancora cristiani, non hanno ricevuto la candela: la riceveranno personalmente appena celebrato il Battesimo, che li ha resi “neofiti”, cioè “illuminati”.

3. È cosa buona conservare la candela del Battesimo e riutilizzarla anche per la Cresima, la Prima Comunione (quando si rinnovano le promesse battesimali). Nulla vieta che possa essere anche accesa in casa in qualche circostanza particolare: preghiera comune, Comunione a un malato, anniversario del Battesimo…

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