Web Liturgia: Celebrazione esequiale nella Liturgia della Parola; dove e come posizionare l'Evangelario…

Don Antonio Sorrentino  risponde oggi ai quesiti  di don Giovanni N. e Maurizio S.

don Angelo Maria Cuozzo

don Angelo Maria Cuozzo

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Don Giovanni N. chiede a don Antonio,

il Rito delle Esequie nella Celebrazione esequiale nella Liturgia della Parola non prevede la distribuzione della santa Comunione. Le chiedo per quale motivo non è possibile distribuire l’Eucaristia. Comprendo che si può preferire la Liturgia della Parola quando l’assemblea è formata soprattutto da fedeli che abitualmente non partecipano all’Eucaristia, ma non distribuendola non si priva della santa Comunione altri fedeli che frequentano regolarmente la santa Messa domenicale e in alcuni casi anche quella feriale?

Don Antonio risponde: 

Il nuovo rito delle esequie – se svolto senza Messa, ma solo con la liturgia della Parola – non prevede esplicitamente la distribuzione della santa Comunione. Tuttavia, non la esclude. L’Istruzione Eucaristicum Mysterium  dice esplicitamente: “I fedeli devono essere indotti a comunicarsi durante la celebrazione eucaristica; ma i sacerdoti non rifiutino di dare la santa Comunione anche fuori della Messa a coloro che la chiedono per un giusto motivo”. Pertanto, se per un motivo plausibile non è possibile celebrare la Messa e vi sono fedeli che desiderano ricevere l’Eucaristia,  soprattutto se la richiedono parenti e amici del defunto eventualmente confessati in occasione della visita o della veglia in casa del defunto, è possibile distribuirla dopo la celebrazione della Parola e prima di iniziare il rito di commiato. Evidentemente, con un certo ordine, che potrebbe essere il seguente: preghiera dei fedeli, esposizione della pisside con un’antifona o un canto di adorazione, recita del Padre Nostro con preghiera a mo’ di embolismo, distribuzione della Comunione, momento di silenzio e preghiera di ringraziamento.

Maurizio S. chiede a don Antonio,

recentemente lei ha risposto insegnandoci: terminata la proclamazione del Vangelo, l’Evangeliario resti all’ambone (che è il suo luogo proprio): non è prevista alcuna processione, a meno che non presieda un vescovo, a cui si porta l’Evangeliario per il bacio e la benedizione.  Ho letto nel libro L’Evangeliario nella storia e nella liturgia – Edizioni Qiqajon Comunità di Bose a pag. 98: Esistono anche degli amboni provvisti di un supporto per il libro rivolto verso l’assemblea, sul quale si può deporre l’evangeliario dopo l’acclamazione dei fedeli. Si può inoltre auspicare che l’evangeliario venga lasciato sull’ambone durante l’omelia e spostato successivamente: si manifesterebbe così il legame fra la Parola evangelica ascoltata e il commento che sta per essere proposto … Naturalmente è anche possibile lasciare l’evangeliario all’ambone sino al termine della celebrazione. Le chiedo: possiamo adottare anche le altre due soluzioni, cioè l’evangeliario rivolto verso l’assemblea dopo l’acclamazione dei fedeli e l’evangeliario spostato dopo l’omelia?

Don Antonio risponde:

Amboni “double face” sono molto rari e forse anche un po’ problematici. Se ne fossero, vi si può deporre l’Evangeliario a fine omelia o al termine della Messa, per permettere ai fedeli di leggervi comodamente la parola del Signore. Tuttavia, forse è più opportuno deporre una Bibbia o un lezionario su un leggio all’ingresso della chiesa.

 

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