Web Liturgia: il colore ceruleo; vespertina il 31 dicembre; le candele presso l'altare.

Don Antonio Sorrentino  risponde oggi ai quesiti  di Giancarlo, Eugenio e Ivano.

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Giancarlo chiede. Caro don Antonio, volevo chiederle se è lecito utilizzare i paramenti liturgici di colore ceruleo anche in Italia, ove, per quanto ne so, non vige alcun indulto come in Spagna.

Don Antonio risponde. I colori liturgici previsti in Italia sono: bianco, rosso, verde, viola, rosaceo e nero. Non c’è l’indulto, come in Spagna, per il colore ceruleo.

Eugenio chiede.Gent.mo don Antonio, il nostro don ..la sera del 31 dicembre era indeciso se celebrare la “vespertina” della solennità di Maria S.ma Madre di Dio, oppure la liturgia del giorno lunedì 31/12. Infine ha celebrato la s.messa delle 18,30 la liturgia del lunedì 31/12, specificando ai fedeli che la solennità si sarebbe celebrata il giorno seguente. Trovandoci una Solennità non si doveva celebrare la “vespertina”? Grazie tantissime e buon anno.

Don Antonio risponde. La domenica e le solennità iniziano già con i Primi Vespri. Anche la Messa vespertina, la sera del giorno precedente la festa, è quella della solennità o della domenica.

Ivano chiede. Sono Ivano Pesci Ministro Straordinario della EUCARESTIA – ho fatto il corso 35 anni fa- Io ho compreso che la fiamma dei ceri sull’altare serva per illuminare la parola – quindi debbano essere messi vicini al Messale . Devo constatare che i Sacerdoti non osservano questa regola perchè mettono i ceri vicino alle ampolle – per il sottoscritto le ampolle non hanno esigenza di essere illuminate – Mi dici se ho ragione o torto?

Don Antonio risponde. I ceri si pongono presso l’altare per onorare il crocifisso, non per illuminare il libro sacro. In realtà i ceri che accompagnavano la croce nella processione di ingresso verso il Mille furono poi deposti presso l’altare, ove si cominciò a collocare anche la croce. Nel rito preconciliare era prevista, presso il Messale, quando celebrava un vescovo o un prelato, una candela speciale, detta “bugia”.

 

 

 

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