Un libro per la chiesa di san Biagio in Altavilla Silentina

Dalla collaborazione di uno scrittore con un Ente morale il recupero e la conservazione di un monumento: la chiesa di san Biagio in Altavilla Silentina. Nel nostro Paese, sparse qua e là, innumerevoli opere di grande pregio giacciono precluse alla fruizione dei cittadini. La conservazione e la gestione del patrimonio artistico-culturale di un paese rientra fra i compiti dello Stato che dovrebbe prendersi cura dei beni culturali, compito che, in verità, viene svolto attualmente in dimensione molto ridotta. Allo Stato, però, più spesso e per fortuna subentra l’impegno di enti, banche, fondazioni e, a volte, di privati cittadini munifici che custodiscono, restaurano e incentivano la produzione artistica e culturale. L’impegno di queste istituzioni continua una tradizione che affonda le sue radici nell’opera di Clinio Mecenate, il nobile romano che protesse le opere di Virgilio, Orazio e Properzio.

Da lui l’attività di “mecenatismo” praticata in Italia: il nostro Rinascimento infatti è frutto delm mecenatismo di uomini illuminati che incentivarono l’attività di scrittori, poeti e artisti di ogni genere.

Nell’alveo di questa tradizione si inserisce l’azione del “Lions club-Paestum” che ha adottato l’iniziativa di recuperare, ristrutturandola, la chiesa di san Biagio in Altavilla Silentina. Assolverà il suo impegno, devolvendo il ricavato della vendita – di cui si farà carico- di un’opera letteraria scritta in bello stile da padre Candido, al secolo Angelo Gallo e illustrata con rapidi efficacissimi tratti dal medico-scultore Pierfrancesco Mastroberti: “Le Novelle dell’Acquafetente” in una terza preziosa edizione riveduta e ampliata.

L’autore dichiara espressamente in prima pagina “Un libro per una chiesa”. La chiesa di san Biagio è un monumento di arte e cultura risalente al XIV secolo. Domina con il suo campanile il centro storico di Altavilla Silentina, paese adagiato sulle dolci colline digradanti verso la pianura e, oltre, verso il mare dove approdarono e si stanziarono gli Achei: Paestum.. Dal suo sacrato la visione di ampio respiro che va dai monti Picentini ai primi contrafforti del Cilento su una terra generosa da cui promana storia, economia e cultura. In questo contesto geografico e umano traggono origine e sono ambientate “Le novelle dell’Acquafetente”.

Ha bisogno di cure la chiesa di san Biagio, monumento-sarcofago che custodisce la storia e l’anima della comunità altavillese. A vederla, oggi, mi riporta bambino nel giorno di festa grande, nella scalata al campanile, nei giochi semplici dei ragazzi di un tempo sul suo sacrato.

Nel suo restauro la funzione economica del libro che, però ne contiene una seconda: illustrare uno spaccato di vita paesana che rimarca l’antropologia culturale propria della gente di un tempo. Gente che si connotò per la semplicità, la laboriosità, la religiosità; gente schietta e dignitosa nei rapporti sociali e rispettosa dei valori della tradizione.

Il libro è strumento per la diffusione delle idee. Sottesa alla narrazione, infatti, serpeggia la nobile idea di alto valore pedagogico: far cogliere e rivivere ai più anziani l’umore di un passato lotro vicino, offrire ai più giovani l’opportunità di un confronto e analisi fra i modelli di vita passata e modelli di vita attuale. Il contesto ove sono ambientate le novelle evoca stili di vita agreste di una “novella Arcadia” soffusa di armonia fra cultura e natura, fra attese e realtà, fra analfabetismo e voglia diu sapere. Quale abisso fra il mondo delle novelle e il ritmo frenetico del mondo tecnologico dell’età presente!

Stupore, ilarità, ammirazione sono i sentimenti che affiorano in chi si accosta ai contenuti dell’opera, scritta con stile piacevole, con linguaggio dotto e adeguato, con animo poetico: la poesia aleggia nelle sue pagine, poesia della natura, delle cose e delle persone. Poesia dell’uomo nel sorriso col suo Dio.

Si legga il libro dunque! Si restauri la chiesa! Si plauda la fatica dell’autore e l’impegno del Lions Club-Paestum!

Mario Gallo

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