Sopravvivere 22 ore dopo l'aborto, per poi rinascere in cielo…

È morto nella notte tra domenica e lunedì il neonato sopravvissuto a un intervento per l’interruzione volontaria di gravidanza compiuto sabato scorso nell’ospedale di Rossano. Dopo la scoperta che il corpicino respirava ancora, a quanto sembra effettuata dal cappellano dell’ospedale 22 ore dopo l’intervento, il piccolo era stato trasferito nell’ospedale di Cosenza dove i sanitari, secondo quanto si è appreso, hanno tentato di tenerlo in vita con una serie di cure e interventi medici. Ma non c’è stato nulla da fare: il quadro clinico del neonato era assai grave sia per via delle 22 settimane di gestazione che per la presenza di una malformazione.  Ed è stato proprio per via della malformazione che la madre si era sottoposta all’aborto volontario. Gli agenti del commissariato di Rossano hanno già acquisito la cartella clinica e nelle prossime ore saranno sentiti i medici che hanno effettuato l’intervento di interruzione di gravidanza. In particolare gli inquirenti stanno cercando di accertare se ci sono state negligenze, da parte del personale medico, che avrebbe dovuto accertarsi del decesso subito dopo l’interruzione di gravidanza.

Da “Avvenire” del 26 aprile 2010

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