Solennità dell'Assunzione… in Terra Santa

La Solennità dell’Assunzione di Maria viene attesa con particolare trepidazione in Terra Santa, dove la dimensione di fede si unisce alla speranza di pace per la martoriata regione del Medio Oriente. E’ quanto sottolinea padre Daniel, monaco della comunità benedettina della Basilica della Dormizione a Gerusalemme, raggiunto telefonicamente da Antonella Palermo di “Radio Vaticana”

R. – Essendo una piccola comunità, possiamo sperimentare continuamente la grazia e la benedizione di questo luogo sacro e noi proviamo a trasmettere questo ai numerosi visitatori della nostra Basilica e del nostro monastero, luogo santo che innanzitutto vuole essere luogo d’incontro con Dio. Secondo un’antica tradizione, qui, sul Monte di Sion ha avuto luogo l’Ultima Cena di Gesù e nello stesso luogo gli Apostoli si erano raccolti il giorno di Pentecoste. Per questo, si è ritenuto che qui fosse anche la casa di Maria, che cade nel sonno eterno circondata dagli Apostoli. Qui è stata assunta in Cielo.

D. – Domani è la festa dell’Assunzione di Maria al Cielo. Come celebrerà questa giornata la vostra comunità?

R. – Con la preghiera, con una Messa molto solenne; normalmente vengono anche gli arabi cristiani e noi siamo felici di poter condividere questa festa con la Chiesa locale.

D. – Che significato può avere questo evento dell’Assunzione di Maria al Cielo per spiegare e dare un senso, anche, alle vicende così difficili che vive la Terra Santa?

R. – Questo evento è molto importante per tutti noi, perché è indicativo per la fine della vita di noi tutti: tutti noi dobbiamo presentarci a Dio, tutti abbiamo la possibilità di vivere poi per sempre con Dio. Per noi, qui, è molto importante pregare per la pace, ricordare che Gesù è venuto per riunire tutti gli uomini: tutti noi vogliamo questa pace. Gridiamo, ma la pace non viene così, all’improvviso …

D. – Perché?

R. – Perché siamo peccatori: tutti siamo peccatori. E dobbiamo ricordarcelo …

D. – Quali sono le responsabilità di ciascuno di noi?

R. – Io penso che si possano costruire ponti piccoli: le grandi discussioni non servono. Se io vado in città, incontro i musulmani, incontro gli ebrei. Questo è molto importante, perché dopo questi incontri a loro rimane un’immagine precisa, se io ero pieno di amore o no …

D. – Un messaggio per la pace …

R. – Per la pace … posso soltanto citare i salmi: “Il Signore vi benedica da Sion, Egli ha fatto il cielo e la terra …”.

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