Santa Rita da Cascia vedova e religiosa
|La tradizione ci racconta che, portata alla vita religiosa, fu data in sposa ad un uomo brutale e violento che, convertito da lei , venne in seguito ucciso per una vendetta. I due figli giurarono di vendicarlo e Rita, non riuscendo a dissuaderli, pregò Dio di farli piuttosto morire. Quando ciò si verificò, Rita si ritirò nel locale monastero delle Agostiniane di Santa Maria Maddalena. Qui condusse una santa vita con una particolare spiritualità in cui veniva privilegiata la Passione di Cristo. Durante un’estasi ricevette una speciale stigmata sulla fronte, che le rimase fino alla morte. La sua esistenza di moglie di madre cristiana, segnata dal dolore e dalle miserie umane, è ancora oggi un esempio.
Patronato: Donne maritate infelicemente, Casi disperati
Etimologia: Rita = accorc. di Margherita
Il miracolo della rosa
Verso la fine della sua vita, avvenne un altro prodigio, essendo immobile a letto, ricevé la visita di una parente, che nel congedarsi le chiese se desiderava qualcosa della sua casa di Roccaporena e Rita rispose che le sarebbe piaciuto avere una rosa dall’orto, ma la parente obiettò che si era in pieno inverno e quindi ciò non era possibile, ma Rita insisté.
Tornata a Roccaporena la parente si recò nell’orticello e in mezzo ad un rosaio, vide una bella rosa sbocciata, stupita la colse e la portò da Rita a Cascia, la quale ringraziando la consegnò alle meravigliate consorelle.
Così la santa vedova, madre, suora, divenne la santa della ‘Spina’ e la santa della ‘Rosa’; nel giorno della sua festa questi fiori vengono benedetti e distribuiti ai fedeli.
Le api nere
Il 22 maggio 1447 Rita si spense, mentre le campane da sole suonavano a festa, annunciando la sua ‘nascita’ al cielo. Si narra che il giorno dei funerali, quando ormai si era sparsa la voce dei miracoli attorno al suo corpo, comparvero delle api nere, che si annidarono nelle mura del convento e ancora oggi sono lì, sono api che non hanno un alveare, non fanno miele e da cinque secoli si riproducono fra quelle mura.
Da santiebeati.it
Venerdì 22 maggio 2009 alle ore 19.00 presso la chiesa di san Pietro Apostolo in Aiello di Baronissi (SA) solenne celebrazione Eucaristica con aspersione petali di rosa e conseguente distribuzione al popolo di Dio presente.
Volevo fare gli auguri a tutte le signore della nostra comunità che si chiamano Rita e in perticolare a mia mamma.
Auguri
Mi unisco anch’io agli auguri alla Rita più dinamica che ci sia 🙂
Auguri a tutte le donne che portano questo nome così importante, ed in particolare a tutte coloro che nella nostra comunità si impegnano a viverlo nel “Suo” esempio.
Auguri a tutti, formulando l’auspicio che come santa Rita possano far sbocciare ovunque rose.
A Rita Pierri (cognome del marito)un augurio cordiale e un vivo ringraziamemto.