Dopo ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi!". Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. (Lc 5,27-28)
Matteo, chiamato anche Levi, viveva a Cafarnao ed era pubblicano, cioè esattore delle tasse. Seguì Gesù con grande entusiasmo, come ricorda San Luca, liberandosi dei beni terreni. Ed è Matteo che nel suo vangelo riporta le parole Gesù: "Quando tu dai elemosina, non deve sapere la tua sinistra quello che fa la destra, affinché la tua elemosina rimanga nel segreto… ". Dopo la Pentecoste egli scrisse il suo vangelo, rivolto agli Ebrei, per supplire, come dice Eusebio, alla sua assenza quando si recò presso altre genti. Il suo vangelo vuole prima di tutto dimostrare che Gesù è il Messia che realizza le promesse dell’ Antico Testamento, ed è caratterizzato da cinque importanti discorsi di Gesù sul regno di Dio.
Martirologio Romano: Festa di san Matteo, Apostolo ed Evangelista, che, detto Levi, chiamato da Gesù a seguirlo, lasciò l’ufficio di pubblicano o esattore delle imposte e, eletto tra gli Apostoli, scrisse un Vangelo, in cui si proclama che Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo, ha portato a compimento la promessa dell’Antico Testamento.
Inno a San Matteo Apostolo
Composto da Mons. Alfonso Tisi
Seduto al tuo banco Ti vide il Signore;
lo sguardo, la voce parlavan d’amore:
"Matteo, su vieni! e il cor ti balzò". (2v)
Apostol dì Cristo,
cantor del Vangelo, o Martire invitto, ottieni dal cielo
"Per tutti i tuoi figli, l’eterno gioir ". (2v)
Lasciasti il telonio, la brama dell’oro;
Gesù ti promise celeste tesoro;
"in lieto convito con te dimorò". (2v)
Rit.
Per strade e villaggi seguisti il Messia,
che a tutti tracciava del vero la via;
"vedesti i prodigi che in prova compì". (2v)
Rit.
Sul Golgota in croce per noi fu trafitto,
il regno del male da lui fu sconfitto.
"Risorto trionfante al ciel risalì". (2v)
Rit.
Andate, insegnate a tutte le genti;
sia fuoco nei cuori,
sia luce alle menti;
"la Buona Novella lo Spirto d’amor". (2v)
Rit.
In pagine eterne dal cielo ispirate,
conforme ai Profeti da Te fur narrate;
"le gesta sublimi di un Dio Redentor". (2v)
Rit.
Portasti la fede fra barbare genti
Piantasti la croce sui piani ridenti,
"fecondi col sangue di crudo martir". (2v)
Rit.
Le sacre Tue spoglie passarono i mari;
ti eresser dovunque i templi e gli altari:
"Etiopi, Britanni, Lucani fedeli". (2v)
Rit.
Son oltre mill’anni da quando esultante.
Salerno t’accolse, pur oggi festante,
"si stringe al tuo avello, gran dono del ciel". (2v)
Rit.
(cattedraledisalerno.it)