RIFLESSIONI SUL XXV CONVEGNO NAZIONALE DIACONI

RIFLESSIONI SUL XXV CONVEGNO NAZIONALE

“Effonderò il mio Spirito su ogni creatura, effonderò la mia gioia, la mia pace”. 

20141025_113948Sono queste le parole con le quali si è aperto il XXV Convegno Nazionale della Comunità del Diaconato in Italia (CoDI), svoltosi dal 5 all’8 agosto a Campobasso. Il tema sul quale relatori e convegnisti si sono soffermati a riflettere è stato: La famiglia del diacono “scuola di umanità”. Nella preghiera d’introduzione Padre Vescovo Bregantini ha esordito dicendo: celebriamo con gioia l’inizio di questo nostro convegno con la preghiera rivolta al Padre e con la gratitudine a Cristo che offrendo la sua vita ci ha rivelato il dono stupendo dell’amore di Dio. Offrendo la sua vita ci ha fatto comprendere che c’è una “chiamata”, originale ed irrepetibile per ciascuno di noi.
L’essere qui presenti significa che abbiamo accettato il cammino che, aperto alla novità e al servizio, ci porta ad essere annunciatori della Parola.
La via privilegiata per ascoltare questa “chiamata” è la preghiera che diventa la scuola che ci insegna a riconoscere, amare e compiere la volontà di Dio. Come il pellegrinare su questa terra, così anche la preghiera è un cammino interiore, un crescere in profondità. Pregare è imparare a donare gratuitamente la nostra vita e imparare a riceverla continuamente in dono. Pregare, ora e qui, vuol dire grazie a Dio per il “diaconato” che nella Chiesa rende visibile la possibilità per ogni uomo di essere coinvolto dal Padre nella stessa missione di “amore-servizio” affidato al suo Figlio. Con gioiosa riconoscenza, dal profondo del cuore, diciamo grazie per l’essere stati “scelti”da Dio per testimoniare nel mondo il suo “Amore”.
Questa introduzione serve per meglio comprendere lo spirito con il quale i circa 250 convegnisti, di cui 75 spose, hanno vissuto questi tre giorni di spiritualità, formazione, approfondimento e fraterna convivenza. Sono stati giorni intensi e ricchi di incontri, eventi e dibattiti. Questo convegno è da ritenersi, dopo quelli di Assisi, il più riuscito. A differenza dei precedenti la novità di questo è stato, senza dubbio, la richiesta di un Padre vescovo ad ospitare nella sua diocesi un Convegno a livello nazionale. Il binomio vescovo e diaconi si è rivelato la carta vincente.
Padre Giancarlo ed i suoi diaconi sono stati sempre presenti. Il primo ha sempre presenziato ai lavori mostrando a tutti noi il senso autentico dell’accoglienza e del servizio; i secondi con il loro curare la parte liturgica hanno reso possibile vivere i forti momenti di spiritualità (Lodi, Vespri e celebrazioni eucaristiche). Hanno contribuito ad arricchire di contenuti con le loro riflessioni: il Direttore della Rivista “Il diaconato in Italia” don Giuseppe Bellia (La diaconia volto umano di Dio e dell’uomo); il Direttore de “Il Regno Attualità e Docunenti”, EDB dott. Giancarlo Brunelli (Dal Sinodo sulla Famiglia al Convegno ecclesiale di Firenze: cammino di Chiesa); il vescovo di Teano-Calvi e membro della Commissione Episcopale per il Clero e la Vita consacrata Mons. Arturo Aiello (la famiglia del diacono scuola di umanità); l’arcivescovo di Campobasso-Boiano Mons. Giancarlo Maria Bregantini (Maria icona della famiglia e del diacono; il Prefetto della Congregazione del Clero Card. Beniamino Stella (La visione e le aspettative sul diaconato nell’insegnamento Pontificio); il Presidente del CoDI Diac.Enzo Petrolino (Il cammino della Comunità e del Diaconato in Italia: bilancio e prospettive); il Predicatore della Casa Pontificia P. Raniero Cantalamessa (Aquila e Priscilla: una famiglia diaconale).
Oltre alle relazioni altri momenti significativi sono stati: la tavola rotonda coordinata dal Diac.Tonino Cantelmi (La Famiglia del diacono segno e strumento di umanità) arricchita dalle esperienze e dalla testimonianza di diverse coppie di diaconi; i gruppi di lavoro dei diaconi, delle spose e dei delegati vescovili e la presentazione del Progetto pro-diaconia a cura del Vice Direttore Caritas Italiana Dott. Paolo Beccegato. Particolarmente significativo è stato l’intervento del Diac. Francisco Pontes che nelle vesti di Vice Presidente della Comunità del Brasile è intervenuto, anche se per un tempo brevissimo ai nostri lavori, portando i saluti dei diaconi del Brasile. I momenti di spiritualità vissuti con intensità e curati liturgicamente dai diaconi di Campobasso sono stati: la veglia vigiliare della Trasfigurazione presieduta da S.E. Bregantini e svoltasi nella chiesa della Madonna dei Monti; la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Sulmona e Membro della Commissione Episcopale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali S.E. Angelo Spina svoltosi nel Santuario di Castelpetroso; la celebrazione eucaristica presieduta dal Prefetto della Congregazione del Clero S.Em. Card. Beniamino Stella e svoltasi nella cattedrale di Campobasso; la celebrazione eucaristica, a conclusione dei lavori, presieduta da S.E. Giancarlo Bregantini e svoltasi nella Sala del convegno.
Le meditazioni in forma di Lectio delle Lodi e dei Vespri sono state dettate da P. Luca Garbinetto della Pia Società San Gaetano. Altro momento particolare è stato quello degli adempimenti assembleari, delle votazioni per il rinnovo del Consiglio, l’incontro dei Consiglieri eletti e l’elezione del Presidente, del Vice Presidente e del Segretario che resteranno in carica per la durata di un quinquennio.
L’altra faccia del Convegno sono stati alcuni momenti di fraterna convivialità organizzati e sponsorizzati dagli Enti locali per il turismo della Regione Molise: il trasferimento e la visita al Santuario di Castelpetroso; il trasferimento a Sepino nella cui piazza i convegnisti sono stati accolti dalle autorità locali che hanno offerto un’agape fraterna e da un complesso folkloristico che ha allietato la serata; la visita guidata al sito archeologico di Saepinum di Altilia. Il Convegno la cui sede è stata il Centrum Palace di Campobasso, è servito senza dubbio, a ricordare ai partecipanti, alla chiesa locale e alla Chiesa italiana il silenzioso ma efficace lavoro svolto dalla Comunità del Diaconato in Italia (CoDI) in questi ultimi 11 anni a favore dei fratelli diaconi e delle loro chiese particolari. La numerosa partecipazione ha evidenziato un particolare interesse per il lavoro fin qui svolto prima dalla Comunità di Reggio Emilia e proseguito poi con il CoDI.
Nel salutare i convegnisti si è potuto constatare che la stanchezza e l’intensità dei lavori sono stati compensati dalla gioia dello stare insieme e dalla profondità delle tematiche trattate. Ci auguriamo che in futuro, sull’esempio di questo appena concluso, si possa adottare lo stesso stile e cioè avere la gioia che un’altra chiesa particolare richieda si proponga attraverso il proprio vescovo e in collaborazione con i diaconi del posto possa essere il motore e la benzina di questa stupenda macchina denominata “XXVI Convegno Nazionale”.
A Padre Giancarlo Bregantini per la sua paterna e costante presenza, ai suoi diaconi e a quanti si sono adoperati per rendere questi giorni densi di contenuti il “grazie” più sincero ed affettuoso. Possa il Datore di ogni dono concedere a questa Chiesa sorella, al suo Pastore, ai presbiteri, ai diaconi e a tutto il popolo di Dio che vivono ed operano in questa stupenda porzione della Chiesa universale e della nostra bella Italia abbondanti grazie e benedizioni. Con l’aiuto di Dio e l’intercessione della Madonna speriamo di poter continuare a prestare il nostro personale e disinteressato contributo umile, silenzioso al servizio nella “vigna del Signore”.
Al nuovo Consiglio, al Presidente e a quanti cooptati parteciperanno per i prossimi cinque anni al lavoro dell’Associazione auguriamo che tutto si possa svolgere in fraterna armonia, nell’assiduo svolgimento degli impegni assunti e nel massimo rispetto della dignità dei fratelli e delle sorelle con le quali ci troveremo a lavorare con il solo fine di far crescere in tutti l’amore a Cristo, ai fratelli, alla Chiesa, al diaconato ed al senso autentico della comunione e della comunità.
L’auspicio è che le nostre chiese, con la presenza dei diaconi e delle loro famiglie, diventino “casa e scuola di comunione” , dove l’amore e la carità si trasformano in “servizio e non esercizio di potere” o mera espressione di “protagonismo, presidenzialismo o carrierismo” .

 

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