Ricordando i nostri "Testimoni" uccisi nel 2010
|Come è consuetudine, l’Agenzia Fides pubblica alla fine dell’anno l’elenco degli operatori pastorali che hanno perso la vita in modo violento nel corso degli ultimi 12 mesi. Secondo le informazioni diffuse, nell’anno 2010 sono stati uccisi 23 operatori pastorali: 1 Vescovo, 15 sacerdoti, 1 religioso, 1 religiosa, 2 seminaristi, 3 laici. Il conteggio di Fides non riguarda solo i missionari ad gentes in senso stretto, ma tutti gli operatori pastorali morti in modo violento. Il dossier non usa di proposito il termine “martiri”, se non nel suo significato etimologico di “testimone”, per non entrare in merito al giudizio che la Chiesa potrà eventualmente dare su alcuni di loro, e anche per la scarsità di notizie che, nella maggior parte dei casi, si riescono a raccogliere sulla loro vita e perfino sulle circostanze della loro morte.
Le scarne note biografiche di questi fratelli e sorelle uccisi ci fanno comprendere – scrive Fides – come abbiano offerto tutta la loro vita, quasi sempre nel silenzio e nell’umiltà del lavoro quotidiano, “per amore a Cristo e alla Chiesa, e così al mondo”.
Alcuni sono stati vittime di quella violenza che combattevano o della disponibilità ad aiutare gli altri nelle piccole difficoltà quotidiane, mettendo in secondo piano la propria sicurezza. Anche quest’anno molti sono stati uccisi in tentativi di rapina o di sequestro finiti male, sorpresi nelle loro abitazioni da banditi alla ricerca di tesori immaginari. Altri ancora sono stati eliminati solo perché nel nome di Cristo opponevano l’amore all’odio, la speranza alla disperazione, il dialogo alla contrapposizione violenta, il diritto al sopruso. “Il nostro mondo continua ad essere segnato dalla violenza, specialmente contro i discepoli di Cristo” ha detto Papa Benedetto XVI (Angelus del 26 dicembre 2010), ricordando come “la terra si è macchiata di sangue” in diverse parti del mondo, colpendo persino le comunità cattoliche riunite in preghiera nei luoghi di culto.
A questo elenco provvisorio stilato annualmente dall’Agenzia Fides, deve quindi essere sempre aggiunta la lunga lista dei tanti di cui forse non si avrà mai notizia, che in ogni angolo del pianeta soffrono e pagano anche con la vita la loro fede in Cristo.