Redditi e consumi giù «A livelli del 1986»
|Il 2012 sarà ricordato nella storia come un “hannus orribilis” nella storia dell’economia italiana per quanto riguarda l’andamento di redditi e consumi. È quanto emerge dai numeri illustrati da Mariano Bella, direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio, in occasione della conferenza stampa convocata da Rete Imprese Italia per illustrare la Giornata di mobilitazione nazionale del 28 gennaio prossimo. L’anno scorso, infatti, i consumi hanno subito una flessione reale pro-capite del 4,4%, mentre il reddito disponibile reale pro-capite è sceso del 4,8% rispetto al 2011. In numeri, nel 2012 i consumi reali pro-capite 2012 sono ammontati a 15.920 euro a fronte dei 16.654 euro del 2011 mentre il reddito disponibile reale pro-capite è stato pari a 17.337 euro contro 18.216 euro.
Si tratta, peraltro, di uno scenario negativo che continuerà anche nel 2013, con un’ulteriore flessione per i consumi reali pro-capite dell’1,4% che li riporterà indietro di 15 anni: per ritrovare un dato analogo bisogna infatti tornare al 1998. In flessione anche il reddito disponibile reale pro-capite, che nel 2013 sarà pari a 16.955 euro contro i 17.337 euro del 2012. In questo caso la “marcia indietro” è di ben 27 anni. Altro dato drammatico illustrato da Bella riguarda la mortalità delle imprese relativa sempre allo scorso anno: il “conto” rispetto al 2011 è salito addirittura a quota 100mila considerando le imprese artigiane e di servizi di mercato più quelle manifatturiere e delle costruzioni.
“Nel 2012 ha chiuso un’impresa al minuto, l’obiettivo prioritario irrinunciabile di politica economica per chiunque governi deve essere l’impresa”. È l’appello del presidente di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli, alle forze politiche che si sfidano per il governo del Paese. “Ripartire dalle imprese, dal tessuto produttivo” è il messaggio di Sangalli alla politica avvertendo che l’organizzazione delle Pmi “non farà sconti” e il 28 gennaio nel corso di una mobilitazione nazionale, presenterà la propria agenda di impegni e proposte. “Se vogliamo far rientrare l’allarme rosso del 2013 – ha detto Sangalli incontrando i giornalisti insieme ai presidenti delle altre organizzazioni che compongono Rete – non possiamo aspettare la crescita ma dobbiamo costruirla da subito tutti insieme”.