Presentazione del Signore e 14a Giornata mondiale della vita consacrata
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Celebrazione Eucaristica chiesa di san Pietro Ap. in Aiello di Baronissi (SA) ore 18.30.
Dall’Omelia del Servo di Dio Giovanni Paolo II di Sabato, 2 Febbraio 2002 “Portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore” (Lc 2,22).
Quaranta giorni dopo il Natale, la Chiesa rivive oggi il mistero della presentazione di Gesù al tempio. Lo rivive con lo stupore della santa Famiglia di Nazaret, illuminata dalla piena rivelazione di quel “bambino”, che – come ci hanno ricordato poc’anzi la prima e la seconda Lettura – è il giudice escatologico promesso dai profeti (Ml 3,1-3), il “sommo sacerdote misericordioso e fedele” venuto ad “espiare i peccati del popolo” (Eb 2,17). Il bambino, che Maria e Giuseppe recano trepidanti al Tempio, è il Verbo incarnato, il Redentore dell’uomo e della storia! Quest’oggi, commemorando ciò che avvenne quel giorno a Gerusalemme, siamo invitati ad entrare anche noi nel Tempio, per meditare il mistero di Cristo, unigenito del Padre che, con la sua Incarnazione e la sua Pasqua, è diventato il primogenito dell’umanità redenta. In questa festa si prolunga così il tema di Cristo luce, che caratterizza le solennità del Natale e dell’Epifania. 2. “Luce delle genti e gloria d’Israele” (Lc 2,32). Queste parole profetiche le pronuncia il vegliardo Simeone, ispirato da Dio, quando prende tra le braccia il bambino Gesù. Egli preannuncia, al tempo stesso, che “il Messia del Signore” realizzerà la sua missione quale “segno di contraddizione” (Lc 2,34). Quanto a Maria, la Madre, parteciperà anche Lei in prima persona alla passione del suo Figlio divino (cfr Lc 2,35). Nella festa odierna celebriamo, pertanto, il mistero della consacrazione: consacrazione di Cristo, consacrazione di Maria, consacrazione di tutti coloro che si pongono alla sequela di Gesù per amore del Regno. Messaggio 14a Giornata mondiale della vita consacrata Proposta di preghiera per i nostri sacerdoti
Dall’Omelia del Servo di Dio Giovanni Paolo II di Sabato, 2 Febbraio 2002 “Portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore” (Lc 2,22).
Quaranta giorni dopo il Natale, la Chiesa rivive oggi il mistero della presentazione di Gesù al tempio. Lo rivive con lo stupore della santa Famiglia di Nazaret, illuminata dalla piena rivelazione di quel “bambino”, che – come ci hanno ricordato poc’anzi la prima e la seconda Lettura – è il giudice escatologico promesso dai profeti (Ml 3,1-3), il “sommo sacerdote misericordioso e fedele” venuto ad “espiare i peccati del popolo” (Eb 2,17). Il bambino, che Maria e Giuseppe recano trepidanti al Tempio, è il Verbo incarnato, il Redentore dell’uomo e della storia! Quest’oggi, commemorando ciò che avvenne quel giorno a Gerusalemme, siamo invitati ad entrare anche noi nel Tempio, per meditare il mistero di Cristo, unigenito del Padre che, con la sua Incarnazione e la sua Pasqua, è diventato il primogenito dell’umanità redenta. In questa festa si prolunga così il tema di Cristo luce, che caratterizza le solennità del Natale e dell’Epifania. 2. “Luce delle genti e gloria d’Israele” (Lc 2,32). Queste parole profetiche le pronuncia il vegliardo Simeone, ispirato da Dio, quando prende tra le braccia il bambino Gesù. Egli preannuncia, al tempo stesso, che “il Messia del Signore” realizzerà la sua missione quale “segno di contraddizione” (Lc 2,34). Quanto a Maria, la Madre, parteciperà anche Lei in prima persona alla passione del suo Figlio divino (cfr Lc 2,35). Nella festa odierna celebriamo, pertanto, il mistero della consacrazione: consacrazione di Cristo, consacrazione di Maria, consacrazione di tutti coloro che si pongono alla sequela di Gesù per amore del Regno. Messaggio 14a Giornata mondiale della vita consacrata Proposta di preghiera per i nostri sacerdoti