PieDONe l’africano… auguri di buon Natale.

In questo periodo di Avvento riceviamo e pubblichiamo una lettera di don Antonio Romano, sacerdote della diocesi di Salerno al momento missionario in Congo.


26647_4353842816807_391532536_nCari amici e amiche,
colgo l’occasione di questa mia passeggiata in città per l’accoglienza del nostro nuovo vescovo per condividere le gioie della “Missione” che stiamo vivendo in questi ultimi tempi.
Come ho scritto su facebook qualche tempo fa, la nostra diocesi di Uvira sta vivendo un grande momento di grazia per l’arrivo del nostro nuovo vescovo, Mons. Muyengo Sebastien, che abbiamo atteso da più di cinque anni. In effetti la diocesi di Uvira è vacante da prima che io giungessi in Congo e quindi posso dire che, finalmente, in comunione con tutti i nostri fedeli, la nostra gioia è immensa.
Gioia che è stata manifestata in questi giorni in un modo fantastico da tutti i fedeli della Diocesi e non solo. Infatti ieri alla celebrazione di intronizzazione di Mons. Muyengo, presieduta dal Nunzio Apostolico per la Repubblica Democratica del Congo, erano presenti non solo i nostri fedeli cattolici in una folla immensa, ma anche tantissimi non cattolici che già venerdì scorso hanno accolto per le strade di Uvira il nostro vescovo con delle ovazioni di grande gioia e affetto. Questa ci ha fatto capire la grande sete di Dio che scorre nelle vene di ogni uomo. Anche Mons. Muyengo è stato colpito da questa grande gioia e ha detto alla fine della celebrazione che egli desidera e cercherà di essere il Vescovo di tutti e non solo dei cattolici.
È una gioia immensa che arriva proprio nel momento in cui papa Francesco ci invita ad essere testimoni gioiosi del Cristo attraverso la sua splendida Esortazione apostolica “Evangelii gaudium”, che consiglio a tutti di leggere e meditare. Credo che come fedeli cattolici non possiamo certo continuare a piangere e ad accusare il nostro buon Dio di averci abbandonato, perché sempre di più il Signore ci sta benedicendo con l’invio di Papi eccezionali che sono veramente guidati dallo Spirito Santo. Cerchiamo anche noi, nel nostro piccolo, di farci guidare da questo Spirito ed essere missionari e testimoni dell’amore di Cristo lì dove viviamo, senza aver paura di gridare la nostra gioia di essere cristiani.
Troppo spesso ci preoccupiamo di ciò che dobbiamo fare o realizzare nelle nostre diocesi, parrocchie, associazioni, movimenti e così via, e non ci accorgiamo della necessità di essere più che di fare. Tante volte possiamo fare di più semplicemente essendoci. Non è detto che dobbiamo essere sempre noi i protagonisti e a volte “il protagonista”, spesso ci viene chiesto di essere i semplici partecipanti o invitati, ed è proprio attraverso il nostro esserci che testimoniamo che lì noi formiamo la Chiesa di Dio secondo quanto ci dice papa Francesco: “Sebbene questa missione ci richieda un impegno generoso, sarebbe un errore intenderla come un eroico compito personale, giacché l’opera è prima di tutto sua, al di là di quanto possiamo scoprire e intendere. Gesù è «il primo e il più grande evangelizzatore»”.
In ogni caso non era mia intenzione di farvi una predica, ma, come dicevo sopra solo condividere questa grande gioia di avere finalmente un pastore, che dal suo primo discorso e dai suoi primi passi sembra promettere bene. Questo il motivo per cui vorrei pregare tutti voi di starci vicini con la vostra preghiera, perché il Signore benedica lui in questo compito così gravoso e noi perché possiamo essere docili e obbedienti alla sua voce che è quella di Cristo Signore.
Permettetemi anche di approfittarne per farvi gli auguri di un santo Natale, visto che non so se i forti mezzi di comunicazione della foresta mi permetteranno di farlo in seguito. Che il Signore vi benedica e vi colmi della grande gioia della nascita del Figlio suo.

Bukavu, 9.12.13
PieDONe l’africano

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