Omaggio floreale a San Matteo
|Vi proponiamo il comunciato stampa inviatoci dall’Ufficio Diocesano Comunicazioni Sociali di Salerno.
Lunedì 7 settembre ore 20.00
Porta Nova in Piazza Flavio Gioia (la Rotonda) – Salerno
Omaggio floreale a San Matteo
con la partecipazione delle parrocchie cittadine e dei Vigili del Fuoco
Presiederà l’Arcivescovo Mons. Gerardo Pierro
Saranno presenti autorità civili e militari.
Il suggestivo appuntamento con la storia e con la fede fissato per lunedì 7 settembre alle ore 20.00, innanzi alla Porta Nova in Piazza Flavio Gioia, è ormai una tappa consolidata nella tradizione salernitana.La storia. Salerno è città d’arte per i suoi monumenti, ognuno di essi porta incisa l’espressione della fede dei nostri Padri. Infatti, anche sulla Porta Nova in Piazza Flavio Gioia quando fu realizzata in sostituzione di un’altra precedente nel 1754 dal maestro Ragozzino, alla sua sommità è stata collocata una grandiosa statua, opera del 1756 dello scultore Francesco Pagano, raffigurante S. Matteo, il patrono e protettore della città.
La fede. Salerno è legata a San Matteo e San Matteo fa risentire il suo grido: Salerno è mia: io la difendo. Le statue di san Matteo disseminate nella città sono l’espressione della fede dei salernitani, anche quella collocata sulla Porta Nova è la manifestazione chiara che per chi entrava e per chi usciva dall’Hippocratica Civitas doveva invocare la protezione del santo Patrono.
Queste motivazioni vanno a vivificare questo rito nella prossimità della festa di San Matteo, che acquista per il popolo di Salerno un significato di grande valenza religiosa. La corona di fiori che viene deposta alla statua di san Matteo raccoglie la fede dei salernitani che, a distanza di secoli, continuano ad invocare con la stessa genuinità ed entusiasmo il patrono, San Matteo.
Il rito, fissato per lunedì 7 settembre, alle ore 20.00, innanzi alla Porta Nova in Piazza Flavio Gioia, inizierà con la deposizione della corona alla statua di San Matteo dei Vigili del Fuoco, poi la celebrazione della Parola e una breve riflessione dell’Arcivescovo.
Salerno, 5 Settembre 2009