ODISSEA ALL'ALBA – 3° GIORNO

Dopo tre giorni di guerra, le operazioni militari contro il regime di Muammar Gheddafi vanno avanti, ma chi e come gestisce il coordinamento dei raid aerei e dei bombardamenti al momento è tutt’altro che chiaro.  Si comincia a parlare di spaccatura, di sete di potere, di onnipotenza… tutto questo non fa che del male a chi è ancora nella sofferenza.

Riportiamo le parole del Papa che invita tutti alla preghiera.

«PRESSANTE APPELLO» DEL PAPA
«Nei giorni scorsi le preoccupanti notizie che giungevano dalla Libia hanno suscitato anche in me viva trepidazione e timori. Ne avevo fatto particolare preghiera al Signore durante la settimana degli Esercizi spirituali». All’Angelus di ieri mattina da piazza San Pietro Benedetto XVI ha rivolto un pensiero a quanto sta accadendo in Libia. Il Papa ha quindi rivolto un «pressante appello»: «Seguo ora gli ultimi eventi con grande apprensione, prego per coloro che sono coinvolti nella drammatica situazione di quel Paese e rivolgo un pressante appello a quanti hanno responsabilità politiche e militari, perché abbiano a cuore, anzitutto, l’incolumità e la sicurezza dei cittadini e garantiscano l’accesso ai soccorsi umanitari». «Alla popolazione – ha concluso il Pontefice – desidero assicurare la mia commossa vicinanza, mentre chiedo a Dio che un orizzonte di pace e di concordia sorga al più presto sulla Libia e sull’intera regione nord africana».

Noi continuiamo la nostra preghiera silenziosa.

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