Migrazioni: "Incontrare l’altro"

48919ec3ce54d_zoomCongresso mondiale della pastorale per i migranti
(Vaticano, 9-12 novembre)

“Oggi, molti migranti abbandonano il loro Paese per sfuggire a condizioni di vita umanamente inaccettabili senza però trovare altrove l’accoglienza che speravano”. Ma “non ci può essere uno sviluppo effettivo se non si favorisce l’incontro tra i popoli, il dialogo tra le culture e il rispetto delle legittime differenze”. Lo ha affermato Benedetto XVI, ricevendo in udienza i partecipanti al VI Congresso mondiale della pastorale per i migranti e i rifugiati che si è aperto il 9 novembre (fino al 12) a Roma, sul tema “Una risposta pastorale al fenomeno migratorio nell’era della globalizzazione (a cinque anni dalla Erga migrantes Caritas Christi)”. L’evento è organizzato dal Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti e riunisce 300 cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi/e e laici provenienti da 81 nazioni. Vi partecipano anche delegati fraterni dal Consiglio ecumenico delle Chiese, dal Patriarcato ecumenico, dalla Comunione anglicana e dalla Federazione mondiale luterana. Secondo i dati diffusi dal Pontificio Consiglio (tratti dall’Human Development Report 2009), i movimenti migratori volontari e forzati coinvolgono circa 950 milioni di persone (di cui 214 di migranti internazionali e 740 milioni di migranti interni). Il 37% delle migrazioni avviene da Paesi in via di sviluppo a Paesi sviluppati. Il dramma dei rifugiati coinvolge invece oltre 40 milioni di persone in vaste aree soggette a conflitti, carestie, disastri naturali o sistemi politici autoritari.

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