Margherita di Durazzo, le prime certezze da antichi documenti

Secondo incontro (venerdì 24 ottobre us) per il comitato scientifico promosso da don Nello Senatore, e predisposto per  riscoprire "schegge" di storia, attraverso l’alone di fascino e mistero che ha lasciato la regina Margherita di Durazzo dimorando nelle nostre terre. 
Subito una lieta notizia ad apertura lavori, al comitato scientifico, già ampiamente presentato nell’articolo del 26 settembre 2008, va ad aggiungersi un nuovo prezioso tassello: il  professore Santoro, già autore di importanti libri storici.
Come si può notare dalla foto in alto, (le altre foto sono all’interno dell’articolo, ndr) grazie al lavoro di ricerca del comitato, sono giunti sul nostro tavolo i primi documenti "pergamenati" datati  21 ottobre 1404 che testimoniano di una donazione fatta dalla nostra regina, alla chiesa dell’Annunziata.
Un altro documento studiato riporta la  data del 4 aprile 1412 e  "sigilla" un lascito fatto al feudo di Saragnano:  la cappella di san Giovanni Battista.  I documenti tutti in lingua latina, e scritti con grafia propria dell’epoca, hanno avuto l’effetto, di  proiettarci a ritroso nel tempo. 
La sala della nostra riunione (il salone Margherita di Durazzo in Acquamela di Baronissi, presso la Chiesa di san Domenico), è ritornato ad essere scenario di una corte antica, dove in una cappella divisa da  una grata, l’odore di incenso e la ritmica  di preghiere ascoltate e recitate per la salvezza delle anime, faceva da coreografia multiforme ai nostri pensieri.  Pensieri, che hanno fatto da prologo ad una discussione, improntata sulla scientificità, che ha segnato i primi passi della nostra ricerca. 
Tante le  domande che il comitato scientifico si è posto, con la consapevolezza di ricercare risposte adeguate.
Due domande su tutte, hanno catturato la scena e  protratto la discussione e la lettura di testi antichi fino ad ora tarda: perché la Regina ha scelto Acquamela? Perché fuggire via da Salerno? 
La peste, avuta intorno al 1412 è stata solo la casua ultima di un soggiorno che ormai era divenuto prassi per la nostra amata regina, ed allora una certezza ha preso piede, tra gli esperti presenti. 
La presenza del convento, e la sua pregnante religiosità, la tranquillità del posto e comunque la sua vicinanza con Salerno  hanno spinto la nostra Regina a ritirarsi nelle nostre terre per riposare la mente e soprattutto per ritrovare la sua spiritualità dopo un periodo di dure sofferenze e lotte intestine, e quindi la sua presenza, in "Aqua Malorum" (Salvatore Giovanni, Aqua Malorum ovvero Acquamela, un borgo antico, ed. Gutemberg 1996) è sicuramente precedente a tale evento.
La pista della ricerca della spiritualità è avallata  dall’iscrizione che si legge sul  sepolcro, così come il professor Trotta ha più volte messo in risalto durante l’incontro.
Un’altra certezza a testimonianza della  grossa fede, della nostra regina, ci è data dal suo ultimo gesto,  farsi seppellire con il saio francescano, segno di povertà, di obbedienza e di fede estrema.  Era il 4 agosto 1412.
 
Il prossimo incontro, si terrà sempre in Acquamela di Baronissi presso il salone Margherita di Durazzo, nel centro pastorale di san Domenico, il giorno 21 novembre alle or 19.30.

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