L’inno Akathistos alla Madre di Dio

“Il più eccelso degli Angeli fu mandato dal cielo per dir “Ave” alla Madre di Dio”.

Queste le parole introduttive alla celebrazione di martedì 7 dicembre di don Marco Ventura che ha preceduto il canto armonico prodotto dalle voci del coro della parrocchia SS. Corpo di Cristo in Pontecagnano, in comunione con parte del coro della parrocchia San Pietro in Camerellis di Salerno.

L’inno Akathistos alla Madre di Dio, è risuonato tra i banchi della chiesa, coinvolgendo i presenti in atmosfere lontane.

Il più celebre inno mariano della Chiesa di tutti i tempi, sbocciato più dal cuore della Chiesa che dalla mente di un dotto sul finire del V secolo, significa “stando in piedi”, dal greco.

L’inno si configura in due grandi scenari: il primo riporta il racconto evangelico, dall’Annunciazione all’incontro con Simeone nel tempio; il secondo, i fondamentali articoli di fede riguardanti la Theotokos (divina maternità, perpetua verginità, presenza ecclesiale).

Numerosi i fedeli presenti tra i banchi a rispondere “Deo Gratias” accogliendo tra le loro mani la fiammella del “Lumen Christi” direttamente dal cero pasquale solennemente portato in processione da Don Marco Ventura verso l’altare. Luci soffuse che lentamente si univano le une con le altre formando un’unica luce sempre più ampia, sulle note del “Tota Pulcra”.

L’offerta dell’incenso e poi il canto, l’inno che si  alza dal coro e che poi coinvolge tutto il popolo di Dio presente.

Tutti in piedi, c’è Maria, dal cui grembo verginale è nata la luce delle genti, il Cristo, sacramento della nostra salvezza, “colei che nel ricevere quel famoso “AVE” dona a noi la pace mutando la sorte di Eva”.

Di seguito alcuni scatti della serata.

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