Lettera di Mario Sberna presidente dell’Associazione delle Famiglie numerose
|«Carissime famiglie, in queste settimane abbiamo ricevuto tante lettere, telefonate ed e-mail. Ci avete raccontato la vostra preoccupazione e indignazione. Ma anche disperazione. Abbiamo pianto con voi. E non possiamo più continuare a farlo. Le lacrime sono finite. Le promesse elettorali, le dichiarazioni a favore del reddito familiare, gli aiuti per le famiglie numerose… tutte menzogne che hanno svelato il vero volto di una vergognosa Manovra finanziaria, che non si preoccupa dei carichi familiari. E calpesta noi e i nostri bambini, come sassi. Pagheremo caro. Pagheremo noi famiglie con figli. I calcoli non lasciano spazio a dubbi. Per una famiglia numerosa la spesa sarà di almeno quattromila euro all’anno in più. Noi non abbiamo altri quattrocento euro al mese da versare allo Stato. Non li abbiamo proprio. Basta, è davvero troppo! I coordinatori dell’Associazione nazionale famiglie numerose, riuniti a Senigallia in occasione del Congresso eucaristico, hanno deciso di intraprendere una forte azione. Vogliamo far capire a chi ci governa che non crediamo più a chi ci calpesta e continua a seppellirci di menzogne, divertendosi tra un festino e l’altro mentre noi soffriamo. Ora vogliamo essere ascoltati. Andremo a Roma, muniti di passeggini e pannolini, in rappresentanza dei nostri bimbi. E non ci muoveremo da lì “fintanto che” non verranno esaudite le nostre “irrinunciabili richieste”.
Primo : restituzione, per “manifesta inutilità”, della delega alle politiche familiari da parte del sottosegretario Giovanardi. I soldi che si spendono per l’inutile Sottosegretariato vengano distribuiti, immediatamente, tra le famiglie numerose.
Secondo : riconoscimento di tre anni di contributi ai fini pensionistici per ogni figlio messo al mondo. Chi ha fatto un triplo lavoro (casa, azienda e figli) merita almeno tre anni di anticipo sulla pensione per ogni figlio.
Terzo : raddoppio immediato degli “assegni familiari”. La quota che i lavoratori versano a questo scopo deve essere tutta destinata alle famiglie. Gli assegni vanno a chi ha figli, non dispersi in mille altri rivoli.
Quarto : modifica immediata dell’Isee con coefficienti che diano maggiore peso ai carichi familiari.
Quinto : introduzione, per legge nazionale, di deduzioni o detrazioni per carichi familiari per le addizionali comunali e regionali.
Sesto : salvaguardia per i lavoratori e le lavoratrici con tre e più figli in caso di licenziamento, e riconoscimento dello status di categoria protetta (art. 31 della Costituzione!) al fine delle assunzioni presso le aziende. Per ottenere un “decreto legge” con queste richieste, ci incateneremo davanti a un Palazzo del potere. Se ci vorranno allontanare con la forza, dovranno calpestarci ancora una volta.
Se in Parlamento hanno fatto una “Manovra economica” in pochi giorni, possono anche fare un “decreto famiglia” in due ore. Noi non ci arrendiamo, aspetteremo fino a quando non avranno votato le nostre richieste. Sappiamo già che cosa, in cuor loro, pensano quelli che noi stipendiamo lautamente per due soli giorni di “duro lavoro” alla settimana nei Palazzi romani: “Avete figliato come conigli, arrangiatevi!”. Bene, ora questi “conigli” si ribellano. In piedi, famiglie numerose! Per la vita, per la famiglia e per i nostri figli ».
Mario ed Egle Sberna
Fonte “Famiglia Cristiana on-line 19 settembre 2011