La Quaresima? Perchè non viverla così…
|Dal quotidiano “La Città” di domenica 19 febbraio vi riproponiamo l’editoriale del nostro direttore Nello Senatore. Questo perchè vorremmo suggerirvi un modo “diverso” di vivere la “Quaresima”. Se desiderate, potete anche ascoltare l’editoriale al link: http://www.parrocchiasanpietro.it/2012/02/19/a/
Ho trovato in un “antico” libro, a me caro, “Filosofia dell’Essere” di Pasquale Orlando, un foglietto ingiallito che avevo conservato, che così recita: “Trova il tempo di riflettere: è la fonte della forza. Trova il tempo di giocare: è il segreto della giovinezza. Trova il tempo di leggere: è la base del sapere. Trova il tempo di essere gentile: è la strada della felicità. Trova il tempo di sognare: è il sentiero che porta alle stelle. Trova il tempo di amare: è la vera gioia di vivere. Trova il tempo d’essere felice: è la musica dell’anima”. Interessante questo scritto, che è un’antica ballata irlandese, specialmente nel periodo che fra qualche giorno incominceremo a vivere: la Quaresima.
La Quaresima è il tempo del ritrovamento del tempo. Ognuno dovrebbe essere capace di rientrare in se stesso e riflettere, respingendo quel maledetto agguato che è la tronfia arroganza di conoscere e sapere tutto, anche del mondo dello spirito.
Socrate, il filosofo della maieutica, riteneva, facendo barcollare i suoi interlocutori, che la sua conoscenza era di non sapere nulla. Una intuizione che potrebbe essere utile per evitare il pericolo ancora più grave dell’autentica ignoranza, quello dell’illusione della conoscenza.
Esempi di diversa natura ce ne sono a iosa sotto i nostri occhi, sbarbatelli che diventano opinionisti, cantanti che sputano sentenze. Come non ricordare la rima di Dante nella cantica dell’Inferno “Oh creature sciocche, quanta ignoranza è quella che v’offende!”.
Per concludere, ricordiamo Nicola Cusano, il quale sostiene che vi è una ignoranza dotta, perché consapevole dei limiti e pronta alla ricerca, la “dotta ignoranza”, di questa ne abbiamo bisogno.