Padre Federico Lombardi: "eliminare" il Crocifisso…
Di seguito vi proponiamo una dichiarazione di padre Federico Lombardi (direttore generale della Radio Vaticana) in merito alla sentenza della Corte europea di “eliminare” il Crocifisso dalle aule scolastiche.
“La sentenza della Corte europea è stata accolta in Vaticano con stupore e rammarico. Il Crocifisso è stato sempre un segno di offerta di amore di Dio e di unione e accoglienza per tutta l’umanità. Dispiace che venga considerato come un segno di divisione, di esclusione o di limitazione della libertà. Non è questo, e non lo è nel sentire comune della nostra gente. In particolare, è grave voler emarginare dal mondo educativo un segno fondamentale dell’importanza dei valori religiosi nella storia e nella cultura italiana. La religione dà un contributo prezioso per la formazione e la crescita morale delle persone, ed è una componente essenziale della nostra civiltà. E’ sbagliato e miope volerla escludere dalla realtà educativa. Stupisce poi che una Corte europea intervenga pesantemente in una materia molto profondamente legata alla identità storica, culturale, spirituale del popolo italiano. Non è per questa via che si viene attratti ad amare e condividere di più l’idea europea, che come cattolici italiani abbiamo fortemente sostenuto fin dalle sue origini. Sembra che si voglia disconoscere il ruolo del cristianesimo nella formazione dell’identità europea, che invece è stato e rimane essenziale“.
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Preti pedofili, ministro tedesco accusa:
il Vaticano ostacola le indagini
Dopo gli scandali scoppiati nella diocesi di Monaco e nel coro di Ratisbona diretto dal fratello del Papa. Il ministro parla di “omertà” per la procedura “confidenziale” con cui molti abusi vengono sottoposti al Pontefice.
Il fratello del papa prima smentisce, poi ,dopo, anche lui fa qualche ammissione……” mi scuso se ho dato qualche ceffone agli allievi”………….
Il ministro della Giustizia tedesco, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, ha puntato il dito contro la Chiesa cattolica e ha accusato il Vaticano di omertà, dopo l’emersione dello scandalo degli abusi sessuali in diversi istituti religiosi in Germania. “In molte scuole e istituti vi è stato un vero e proprio muro di silenzio” e alcune informazioni non sono state comunicate alla giustizia.
In un’intervista alla Deutschlandfunk, la radio tedesca, il ministro ha criticato la procedura in base alla quale, alcuni crimini gravi, come gli abusi sessuali, sono sottoposti confidenzialmente al Pontefice. “Credo che questo muro di silenzio si spieghi proprio, in molte scuole cattoliche, per il fatto che, conformemente a una direttiva del 2001, abusi così gravi sono sottoposti alla confidenzialità del Papa e non devono essere divulgati all’esterno della Chiesa”.
Allora, se questo Papa, che a suo tempo faceva il vescovo in germania,
se davvero è contro i pedofili – se davvero non ha mai coperto i preti pedofili,
se davvero non ha nulla da temere – se davvero vuol fermare questo schifo rivoltante,
allora sia uomo, rinunci alla immunità, e vada a deporre nei tribunali in Germania, in USA, in Irlanda, in Brasile, in Croazia, in Italia, in Canada e in Austria
QUESTA E’ L’UNICA COSA VERA UTILE ONESTA E CREDIBILE CHE
IL SIG. JOSEPH RATZINGER POTREBBE FARE !
Le preghiere e le scuse non servono a niente e a nessuno – servono azioni concrete e che tutti i responsabili vadano in galera , compreso quelli che hanno coperto le migliaia di crimini !
MOVIMENTO FILOSOFICO RAZIONALISTA
9 Marzo 2010
Al di la delle facili accuse e delle semplici affermazioni di umanità variegata credo che questa nota di padre lombardi possa fare piena luce in piena verità su un falso mistero.
A proposito del dibattito sugli abusi sessuali: nota di padre Lombardi
Da alcuni mesi la gravissima questione degli abusi sessuali su minori in istituzioni gestite da enti ecclesiastici e da parte di persone con responsabilità nella Chiesa, in particolare sacerdoti, ha investito la Chiesa e la società irlandese. Di recente il Santo Padre ha dimostrato la sua partecipazione, in particolare con due incontri, prima con i più alti rappresentanti dell’episcopato e poi con tutti i vescovi ordinari, e prepara la pubblicazione di una lettera sull’argomento per la Chiesa in Irlanda.
Ma nelle ultime settimane il dibattito sugli abusi sessuali nei confronti di minori sta coinvolgendo la Chiesa anche in alcuni Paesi dell’Europa centrale (Germania, Austria, Olanda). Su questo sviluppo ci siano permesse alcune semplici considerazioni.
Le principali istituzioni ecclesiastiche coinvolte (la Provincia dei gesuiti tedeschi – prima ad essere coinvolta per il caso del Collegio Canisius di Berlino -, la Conferenza episcopale tedesca, la Conferenza episcopale austriaca, la Conferenza episcopale olandese…) hanno affrontato il manifestarsi del problema con tempestività e con decisione. Hanno dato prova di volontà di trasparenza, in certo senso hanno accelerato il manifestarsi del problema invitando le vittime a parlare anche quando si trattava di casi di molto tempo fa. Così facendo hanno affrontato le questioni “con il piede giusto”, perché il punto di partenza corretto è il riconoscimento di ciò che è avvenuto, e la preoccupazione per le vittime e le conseguenze degli atti compiuti contro di loro. Inoltre, hanno ripreso in considerazione le “Direttive” già esistenti o hanno previsto nuove indicazioni operative per mettere a fuoco anche la strategia di prevenzione, affinché sia fatto tutto il possibile perché in futuro simili gravissimi fatti non abbiano a ripetersi.
Questi fatti mobilitano la Chiesa ad elaborare le risposte appropriate e vanno inseriti in un contesto e in una problematica più ampia che riguarda la tutela dei bambini e dei giovani dagli abusi sessuali nella società. Certamente gli errori compiuti nelle istituzioni e da responsabili ecclesiali sono particolarmente riprovevoli, data la responsabilità educativa e morale della Chiesa. Ma tutte le persone obiettive ed informate sanno che la questione è molto più ampia, e il concentrare le accuse solo sulla Chiesa porta a falsare la prospettiva. Solo per fare un esempio, i dati recentemente forniti dalle autorità competenti in Austria dicono che in uno stesso periodo di tempo i casi accertati in istituzioni riconducibili alla Chiesa sono stati 17, mentre ve ne sono stati altri 510 in altri ambienti. E’ bene preoccuparsi anche di questi. Giustamente in Germania vengono ora ipotizzate iniziative, promosse dal Ministero della famiglia, per convocare una “tavola rotonda” delle diverse realtà educative e sociali per affrontare la questione in una prospettiva complessiva e adeguata. La Chiesa è naturalmente pronta a partecipare e impegnarsi. Probabilmente la sua dolorosa esperienza può essere un contributo utile anche per altri. Il Cancelliere, Signora Merkel, ha giustamente dato atto alla Chiesa in Germania della serietà e della costruttività del suo impegno.
Per completare queste considerazioni, è bene ricordare ancora che la Chiesa vive inserita nella società civile e in essa assume le sue responsabilità, ma ha anche un suo ordinamento specifico distinto, quello “canonico”, che risponde alla sua natura spirituale e sacramentale, in cui quindi anche le procedure giudiziali e penali sono di natura diversa (ad esempio non prevedono pene pecuniarie o di privazione della libertà, ma impedimento di esercizio di ministero, privazione di diritti nel campo ecclesiastico, ecc.). Nell’ambito canonico il delitto di abuso sessuale di minori è sempre stato considerato uno dei più gravi fra tutti, e le norme canoniche lo hanno costantemente riaffermato, in particolare la Lettera “De delictis gravioribus” del 2001, talvolta inopportunamente citata come causa di una “cultura del silenzio”. Chi conosce e capisce di che cosa si tratta, sa che è stata un segnale determinante per richiamare l’episcopato sulla gravità del problema e un impulso concreto per l’elaborazione di direttive operative per affrontarlo.
In conclusione, se non si può negare la gravità del travaglio che la Chiesa sta attraversando, non bisogna rinunciare a fare tutto il possibile perché se ne ottengano alla fine anche risultati positivi, di migliore protezione dell’infanzia e della gioventù nella Chiesa e nella società, e di purificazione per la Chiesa stessa.