III domenica di Avvento "Gaudete"
|“Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?” (Mt 11,3).
Sei veramente tu l’oggetto dell’attesa di una vita? Sei veramente tu il compimento promesso e desiderato? La risposta alla domanda che Gesù riceve per mezzo dei discepoli di Giovanni si manifesta attraverso dei segni: “i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo” (v. 5). Tutto questo i discepoli del Battista possono vedere e udire, così da testimoniare in maniera attendibile l’identità tra il Salvatore promesso e il Maestro di Nazaret. I segni sono molteplici, sono già visibili, udibili; non sono destinati ad un annuncio futuro (come quelli di Is 35,5-6), essi sono presenti adesso. Ma, evidentemente, non è tutto; dopo i segni che annunciano l’avvento della salvezza, Is 35,8 rivela che “ci sarà un sentiero e una strada”: si tratta di qualcosa di più rispetto al semplice itinerario che gli esiliati percorreranno per il ritorno in patria. La strada evoca il cammino, e il cammino a sua volta implica una decisione, quella di muovere i propri passi verso Sion, volgendosi verso il luogo del compimento della promessa, riconosciuto come la mèta da raggiungere. C’è un cammino da fare anche per gli interlocutori di Gesù, sia per coloro che hanno visto e udito, sia per Giovanni che potrà solo udire, un cammino di riconoscimento sintetizzato da Gesù in una strana beatitudine, che è assieme promessa e provocazione: “E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!” (Mt 11,6). Lo scandalo (propriamente, l’inciampo lungo il cammino) nasce da uno scarto possibile tra ciò che si attende, ciò che ci si aspetta e quello che ci troviamo di fronte; la possibilità che l’avvento del Salvatore si trasformi in scandalo, in ostacolo lungo la via, ci rivela che la sua venuta non collima con le aspettative. Essa piuttosto provoca nell’oggi, chiede necessariamente di essere riconosciuta, attraverso una presa di posizione concreta che apra l’accesso alla beatitudine dell’incontro con l’Atteso.
Buona domenica…“Gaudete”