I nove modi di pregare di san Domenico.
|Tutte le sere chiesa san Domenico in Acquamela di Baronissi
ore 18.30 SS Rosario meditato
ore 19.00 Celebrazione Eucaristica con meditazione sulla vito e le opere del Santo Domenicano
COME PRIMA COSA DOMENICO S’INCHINAVA UMILMENTE DI FRONTE ALL’ALTARE come se Cristo, simboleggiato attraverso l’altare (con la Croce), non fosse soltanto figura astratta, ma come se fosse fisicamente presente.
Diceva le parole di Giuditta: «Tu sei il Dio degli umili, sei il soccorritore dei derelitti, il rifugio dei deboli, il protettore degli sfiduciati, il salvatore dei disperati» [Gdt 9,11b]. Per la sua umiltà, la donna cananea ottenne ciò che chiedeva [Mt 15,25-28]. E la stessa cosa successe al figlio perduto [Lc 15,21-24]. E continuava: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto» [Mt 8,8]; e infine: «Sono stanco di soffrire, Signore, dammi vita secondo la tua parola» [Sal 119,107].
Poi, rimanendo in piedi, Domenico inclinava il capo e guardava umilmente a Cristo per venerarlo quale suo vero capo. Alla luce della magnificenza di Dio, Domenico si rendeva conto della sua limitatezza e si dedicava totalmente all’adorazione di Cristo.
E questo, insegnava, dovevano farlo anche i fratelli ogni qualvolta incontravano la Croce, segno dell’umiliazione di Cristo. Davanti alla grandezza di Cristo, che fu umiliato così tanto per noi, dovremmo inchinarci devotamente.
Ai fratelli consigliava anche di inchinarsi con corpo e anima di fronte alla Trinità, ogni qualvolta venisse pronunciato: «Sia gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo». In questa umile posizione, come viene rappresentata nell’immagine, con il profondo inchino del capo e con parole di affetto, cominciava la preghiera.