I nove modi di pregare di san Domenico.

Ottavo.

imgp6815-800x536Tutte le sere chiesa san Domenico in Acquamela di Baronissi

ore 18.30 SS Rosario meditato

ore 19.00 Celebrazione Eucaristica con meditazione sulla vito e le opere del Santo Domenicano

Naturalmente il beatissimo padre Domenico conosceva anche un altro modo di pregare perfetto, solenne e di valore, che egli utilizzava soprattutto dopo la preghiera corale liturgica o in seguito alla preghiera collettiva di ringraziamento dopo i pasti. Riflessivo e, contemporaneamente, pervaso da uno spirito di devozione, corroborato dalle preghiere liturgiche che venivano cantate nel coro o nel refettorio, il Padre si ritirava poi in un luogo solitario. Rimaneva quindi nella sua cella o altrove per leggere o pregare, raccolto in se stesso e alla presenza di Dio.  Là sedeva dunque in tutta tranquillità e apriva un libro dopo aver fatto il segno della croce. Leggeva e lasciava che il suo spirito si commuovesse alla lettura, al punto da sembrargli di ascoltare il Signore che gli parlava, come dice il Salmo: «Ascolterò che cosa dice il Signore» [Sal 85,9] e il seguito. Sembrava avesse un animato colloquio con un compagno; a volte era chiaramente un ascoltatore impaziente, a volte rimaneva tranquillo: argomentava discuteva, poteva ridere e piangere allo stesso tempo. Volgeva lo sguardo verso qualcosa di preciso per poi ritornare a guardare a terra; quindi parlava nuovamente tra sé con molta tranquillità e si colpiva al petto.  Se un curioso lo avesse osservato in segreto, avrebbe avuto l’impressione di vedere Mosè nel beatissimo san Domenico: come lui, era andato nel deserto ed era arrivato sul monte di Dio, l’Oreb, come lui, aveva visto il roveto ardente dal quale il Signore gli aveva parlato e davanti al quale egli si era prostrato.

Questa esperienza profetica sul monte di Dio, la faceva anche Domenico quando veniva condotto dalla lettura alla preghiera, dalla preghiera alla meditazione e dalla meditazione alla visione diretta.

Quando leggeva da solo s’inchinava spesso davanti al libro e mostrava venerazione nel baciarlo, soprattutto se si trattava del libro dei Vangeli o se leggeva le parole che Cristo stesso aveva pronunciato. Di tanto in tanto volgeva altrove il viso e lo copriva con il suo mantello, oppure nascondeva il volto tra le mani o lo copriva discretamente con il suo cappuccio. Quindi piangeva per di­spiacere e struggimento. Si rialzava e inclinava la testa come se volesse ringraziare una personalità importante per la benedizione ricevuta.

In seguito si tranquillizzava interiormente e, raccolto in se stesso, riprendeva a leggere il libro.

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