I diaconi e l'anno sacerdotale…

Riceviamo e pubblichiamo integralmente, uno scritto da parte di don Franco Giglio coordinatore regionale per il diaconato, inerente l’inizio dell’anno sacerdotale.


L’ANNO SACERDOTALE
Lunedi 16 marzo 2009 il Papa, in occasione del 150° anniversario della morte del Santo Curato d’Ars che sarà proclamato patrono mondiale dei Sacerdoti, ha indetto l’Anno Sacerdotale – che è iniziato il 19 giugno 2009 – festa del Sacro Cuore di Gesù – e si concluderà il 19 giugno 2010 con l’Incontro Mondiale Sacerdotale a Roma in piazza San Pietro.
La necessità di questo anno giubiliare nasce dal fatto che non serve una "puntigliosa rilevazione delle debolezze dei ministri della Chiesa, quanto una rinnovata e lieta coscienza della grandezza del dono di Dio, concretizzato in splendide figure di generosi Pastori , di Religiosi ardenti di amore per Dio e per le anime, di Direttori Spirituali illuminati e  e pazienti " (Benedetto XVI) .
Non sono importanti le varie questioni che chiamano in causa tanti sacerdoti, quanto la necessità di riscoprire la  "coraggiosa fedeltà di tanti presbiteri che pur tra difficoltà ed incomprensioni, restano fedeli alla loro vocazione "e" le numerose situazioni di sofferenza in cui molti sacerdoti sono coinvolti, sia perchè partecipi dell’esperienza del dolore nella molteplicità del suo manifestarsi, sia perchè incompresi dagli stessi destinatari del loro ministero : come non ricordare – scrive papa Ratzinger – i numerosi sacerdoti offesi nella loro dignità, impediti nella loro missione, a volte anche perseguitati fino alla suprema testimonianza del sangue ".
In quest’anno è prevista la pubblicazione di un "Direttorio per i confessori e i Direttori Spirituali " ed una raccolta di testi del Sommo Pontefice sui temi essenziali della vita e della missione sacerdotale nell’epoca attuale .
L’obiettivo proposto è "far percepire sempre più l’importanza del ruolo e della missione del sacerdote nella Chiesa e nella società contemporanea "e" la necessità di potenziare la formazione permanente dei sacerdoti legandola a quella dei seminaristi ".
Sull’esempio di San Paolo e del Santo Curato d’Ars"  splendidi modelli da imitare " il Papa esorta i sacerdoti affinchè si impegnino ad un rinnovamento interiore e ad una più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo contemporaneo, sempre consapevoli di essere portatori di un tesoro inestimabile, cioè il messaggio della salvezza, e di portarlo in  "un vaso di creta".
Fatta questa doverosa premessa , ora spetta rispondere a questa domanda sottintesa "cosa dobbiamo fare noi Diaconi in quest’Anno Sacerdotale?" . Ancora una volta siamo chiamati ad essere coerenti con la nostra vocazione . Ancora una volta siamo invitati ad essere comunità in comunione con i nostri Vescovi ed il loro Presbiterio.
Ancora una volta siano esortati ad essere al servizio della Santa Madre Chiesa. Ancora una volta ci si ricorda lo specifico dell’essere Diacono il quale vive la sua doppia cittadinanza : è laico e chierico , è nel mondo e nella Chiesa.
Ma questa dualità non deve mai essere motivo di scontro bensì strumento mediante il quale si deve relizzare la concordia, la pace, il reciproco rispetto dei ruoli e dei compiti , in una parola "essere testimoni coerenti della Fede, della Speranza e della Carità di cui siamo portati ed indegni ministri. Lungi da noi, a partire da quest’anno, la tentazione di essere protagonisti ad ogni costo e portatori di verità e non della Verità .
Affidiamoci al Cuore di Gesù e da Esso attingiamo la forza di essere "miti ed umili" e   facciamo nostre, con i fatti e con le opere,  le parole della preghiera per l’anno sacerdotale:
"Fa o Signore che le nostre famiglie cristiane si sentano parte della Chiesa  -dove possono sempre ritrovare i Tuoi ministri – e sappiano rendere le loro case belle come una chiesa.  Fa o Signore che la carità dei nostri Pastori nutra ed infiammi la carità di tutti i fedeli, affinchè tutte le vocazioni e tutti i carismi donati dal  Tuo Santo Spirito possano essere accolti e valorizzati ".
Certi che il Signore ascolterà le preghiere per la santificazione dei nostri sacerdoti e vorrà chiamare molti e santi operai nella Sua Vigna, affidandoci al cuore amabilissimo di Gesù, dal quale speriamo di attingere abbondanti e copiose grazie, non ci resta che proclamare con coraggio la nostra fedeltà alla Sua chiamata ed alla Sua sequela .
Diac. Francesco Giglio

 

Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *