Giovanni Palatucci: “Capuozzo, accontenta questo ragazzo”
|Alla presenza del prefetto di Salerno Claudio Meoli, del questore Vincenzo Roca, del sindaco di Vietri Alfonso Giannella e dell’Arcivescovo di Amalfi – Cava de’Tirreni Orazio Soricelli, ieri, venerdì 26 settembre, alle 18,30, presso la villa comunale di Vietri sul mare, è stato presentato il libro “Capuozzo, accontenta questo ragazzo”, di Angelo Picariello, una biografia di Giovanni Palatucci edita da San Paolo. L’incontro, organizzato dal Comune di Vietri in collaborazione con l’associazione Polizia di Stato di Salerno e l’associazione Palatucci di Campagna e moderato dal segretario dell’associazione napoletana della stampa Gianni Colucci, ha visto come relatore Stefano Sorvino, segretario dell’autorità di Bacino Destra Sele. Il titolo del libro si riferisce al momento culminante del sacrificio del commissario originario di Montella, quando, alla stazione di Trieste, già nel vagone piombato in partenza per il campo di concentramento di Dachau, deportato insieme ad ebrei e dissidenti politici che a migliaia aveva tratto in salvo, si rivolge al brigadiere Pietro Capuozzo, (padre del giornalista Toni, autore della prefazione) per raccomandare di avvertire i genitori di un ragazzo che veniva deportato con loro.
Palatucci, ultimo Questore di Fiume italiana, da molti definito lo Schindler irpino, riuscì a salvare oltre cinquemila ebrei, con una serie di stratagemmi che riuscivano a raggirare le leggi razziali. Con il suo ruolo di Questore avrebbe dovuto contrastare la fuga degli ebrei, invece la facilitò. Riuscì ad istradarne molti, con falsi documenti, in Svizzera o in Israele. Oppure, in attesa di soluzioni possibili, concedeva permessi di soggiorno o nascondeva gli ebrei presso famiglie amiche o comunità religiose. La meta ideale, però, per i “salvati” da Palatucci era Campagna, in provincia di Salerno, dove era Vescovo suo zio, Monsignor Giuseppe Maria Palatucci, il quale, soprattutto a partire dal giugno 1940, quando arrivarono gli ebrei destinati ai due campi di concentramento in terra campana della Concezione e di S. Bartolomeo, diede loro un appoggio incondizionato, aiutandoli sia dal punto di vista spirituale che materiale. Per questa sua opera è in corso la causa di beatificazione e Giovanni Paolo II lo ha annoverato tra i martiri del XX Secolo.
Nella foto il Vescovo Palatucci, con il nipote Giovanni Palatucci alla sua destra.