“Gesù… e se fosse tutto vero?”
|Pubblicato l’ultimo libro del cardinale Comastri
Un libro per riordinare le proprie conoscenze sulla vicenda di Cristo e per provare a credere: stiamo parlando dell’ultima opera del cardinale Angelo Comastri dal titolo: “Gesù… e se fosse tutto vero?”. In questo volume, edito dalla San Paolo, l’arciprete della Basilica di San Pietro e vicario generale del Papa per la Città del Vaticano attira l’attenzione del lettore verso il cuore del messaggio cristiano. In questa intervista di Benedetta Rinaldi, il cardinale Angelo Comastri si sofferma sull’origine del suo amore per Gesù.R. – E’ nato guardando soprattutto la mia mamma, che è stata per me la prima creatura che mi ha incarnato la fede. Da bambino, come tutti i bambini, osservavo: io notavo che la mia mamma, al mattino, alle cinque e trenta – estate o inverno – si alzava e correva in Chiesa al suono della campana. Soprattutto d’inverno mi chiedevo: ma perché la mia mamma si alza così presto? Perché mi lascia solo, con mia sorella che dorme nell’altra stanza, e va alla Messa? Ma se la mia mamma fa questo sacrificio allora Dio è importante. Se per la mia mamma Gesù è importante, Gesù allora è veramente importante anche per me e mi devo interrogare allora: “chi è Gesù?”. Tante volte ho detto alla mia mamma: “è guardando il tuo esempio che mi sono domandato: cosa significa credere? Chi è Dio? Chi è Gesù?”. L’esperienza della famiglia è fondamentale, perché attraverso la famiglia, noi abbiamo come un filtro attraverso il quale vediamo un po’ tutta la vita.
D. – Chi è Gesù per lei?
R. – Nella ricerca di Dio viene fuori chi è Dio, e ci sono mille risposte. Chi è Dio allora? Io la domanda me la sono portata durante gli anni del liceo, in una maniera lacerante. Mi sono proprio domandato: “Ma qual è il volto di Dio? A quale Dio devo credere?”. La mia ricerca nei confronti di Gesù Cristo è diventata una passione e posso dire di essermi sentito appagato quando ho scoperto che Gesù Cristo ci ha svelato la più bella e la più grande verità: che l’onnipotenza di Dio non è l’onnipotenza del potere. Se fosse l’onnipotenza del potere, con tutto quello che abbiamo fatto contro Dio, ci avrebbe già schiacciati. L’onnipotenza di Dio è l’onnipotenza dell’amore e questo è il volto che Gesù ci ha svelato; e ha scandalizzato quando ce l’ha svelato ed ancora oggi scandalizza e affascina, perché è la novità assoluta entrata nella storia. Il potere di Dio è il potere dell’amore, per questo la croce non è una sconfitta di Dio, ma è la vittoria dell’amore.
D. – Se Gesù ha detto: “Beati coloro che crederanno senza aver visto” perché la gente ha bisogno di apparizioni e miracoli anche oggi?
R. – Certamente le apparizioni sono un aiuto, ma non sono l’indispensabile per la fede. L’indispensabile per la fede è un atteggiamento di umiltà; è l’orgoglio che impedisce di vedere, il vero ostacolo per la fede è l’orgoglio, quando c’è l’orgoglio puoi fare i miracoli che vuoi, il miracolo non ti convince. L’atteggiamento fondamentale per poter fare un cammino di fede è uscire dall’orgoglio, farci piccoli, capire che siamo tutti mendicanti, che abbiamo bisogno di luce e desiderare la luce: finchè non si desidera la luce non si aprono gli occhi e se non si aprono gli occhi la luce non si vede.
(Interamente tratto da "Radio Vaticana", il servizio e l’intervista sono di Benedetta Rinaldi)