For You – Ciao, (san) Matteo
|L’appuntamento con la rubrica FOR YOU è per ogni domenica su la Città e ogni giovedì su Telecolore.
Nel prossimo intervento, don Nello ci parlerà del gioco d’azzardo e delle dipendenze che esso genera. Contribuisci anche tu alla discussione lasciando un tuo commento.
Diamo inizio oggi ad una nuova rubrica del sito: FOR YOU, con la quale intendiamo proporre ai nostri lettori le riflessioni che il nostro direttore, don Nello Senatore, esprime, ogni domenica, sul quotidiano salernitano la Città di Salerno, e approfonditi, ogni giovedì, alle ore 13.00, nella trasmissione televisiva Telecolore ore 12.00, condotta da Peppe Leone, sull’emittente Telecolore Salerno, che trasmette anche su SKY canale 849.
La proposta video e audio diventa occasione per un fruttuoso dibattito per gli internauti.
Questa settimana gli interventi vertono sulla festa di San Matteo, patrono di Salerno, figura vicina a tutti i salernitani.
In alto potrete vedere un estratto della trasmissione in onda su Telecolore il 24 settembre 2009, sotto riportiamo l’articolo pubblicato su la Città il 20 settembre 2009.
In ultimo, desideriamo ringraziare Telecolore e la Città per averci concesso il materiale video e testuale. Un vivo ringraziamento al regista Mario Argentino per la preziosa collaborazione.
Buona visione e buona lettura.
da La città di Salerno del 20 settembre 2009
Ciao, (san) Matteo.
Ti saluto così, perché ormai sono circa cinquant’anni che ti conosco. Abitavamo a Salerno, nello stesso rione, il centro storico. Mi hanno abituato fin da piccolo a frequentarti, i miei genitori con affetto spesso parlavano di te e nel giorno dedicato a te immancabilmente tutta la mia famiglia ti veniva a far visita. Un giorno straordinario per me, quello della tua festa, il 21 settembre, perché venivano a pranzare molti parenti. Era una grande festa, anche se, in verità, ricordo che, anno dopo anno, i discorsi e le pietanze erano un po’ a fotocopia, infatti sul desco non mancava mai la milza e il racconto fantasioso di “Salerno è mia, io la difendo”. A questi anni si sono succeduti altri, nei quali ho avuto qualche difficoltà, infatti ai tempi del liceo, studiando la filosofia mi sono inquietato con Te, perché riportavi nel tuo vangelo una pagina particolare, quella delle Beatitudini. Mi sembrava, studiando alcuni filosofi, che avessero ragione, infatti anche io la considerai un incitamento alla debolezza, alla mollezza, alla fiacchezza. Solo dopo anni, ho capito il coraggio di camminare sulla strada delle Beatitudini, del vivere la polifonia della vita, amando in modo sconfinato il Cielo e la terra.
Invece, un passaggio del tuo vangelo che mi esaltava -ahimè non ho trovato molti che lo frequentano, iniziando, forse, dal sottoscritto- è questo: “Il vostro parlare sia: Sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”. L’inflazione della parole, la millanteria, il perbenismo, il formalismo, la doppiezza hanno rovinato il dono che solo l’uomo possiede: la parola. Ritorniamo all’evangelico “sì, sì, no, no”, “all’ecologia” della parola, unica strada per sconfiggere gli infingimenti nell’esercito dei lemma, che si proferiscono in modo temerario, senza nessun limite e spesso battendo solo l’aria.
Scusa san Matteo, forse non ho parlato della tua vita straordinaria, ma per me e per altri come me, credimi, sei stato straordinario. Grazie, (san) Matteo.
Nello Senatore
nellosenatore@starnet.it