For You – Cambiamento: solo parola o scelta concreta?
|Cambiamento: una parola usata e abusata da tutti. Al giorno d’oggi sembra quasi che questo fonema sia diventato una moda, la quale resta parò tale, senza coinvolgere realmente coloro che la pronunciano a spron battuto. Tutto resta fermo alla solità banalità, confermando, ancora una volta l’assioma “parlare senza pensare“. Sembrerebbero osservazioni ovvie, quelle di don Nello, ma così non è! Approfondiamo in questo appuntamento con FOR YOU.
da La città di Salerno dell’ 18 aprile 2010
In questi giorni mi sento assediato da un fonema, che viene maniacalmente martellato ovunque e da ciascuno: cambiare. Ciò che mi rende stizzito è che osservando la realtá, rilevo il contrario.
Ho l’impressione che lo slogan non va a fecondare il cuore, perché incontra il terrore del nuovo. La nostalgia del cambiamento è soltanto virtuale, perché l’uomo, attualmente, ha perso il piacere delle grandi aspettative, degli interrogativi radicali, degli infiniti orizzonti.
La mancanza di questa nostalgia dell’infinito, da cui deriva e a cui è rivolto, lo appiattisce, lo rende povero, piegato sulle piccine realtá, facendole diventare, a volte, orientamenti di vita.
Infine, quando la vita non è lanciata verso i superbi spazi dell’infinito si accontenta di modeste mete, spesso, si diventa rinunciatari dinanzi alle ineliminabili difficoltá che sono obbligatorie per esperire la bellezza della vetta e respirare l’aria della libertá. Aveva ragione lo scrittore moralista francese seicentesco
La Rochefoucauld quando dichiarava: «Chi si dedica troppo alle piccole cose diventa incapace delle grandi».
Ognuno deve vivere come homo erectus, pertanto è chiamato a dominare l’orizzonte, a tenere alto il capo verso il cielo, verso l’infinito.
Solo così possiamo essere pienamente realizzati, soddisfatti, tutto questo è ovvio…
Eppure c’è un proverbio arabo che insegna: «Che cosa c’è di più ovvio dell’aria? Eppure guai a non respirarla!».
Nello Senatore
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