Don Mauro Gagliardi: "rinnovare" lo stupore Eucarsitico

"Rinnovare lo stupore Eucaristico", questa la traccia sviluppata da don Mauro Gagliardi, nell’incontro avuto con i diaconi dell’arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, sabato 28 marzo presso la sede di Salerno in via Bastioni.

Partendo dalla lettera enciclica "ECCLESIA DE EUCHARISTIA" (del  17 aprile 2003 venticinquesimo anno di pontificato di Giovanni Paolo II) sull’Eucarestia nel suo rapporto con la chiesa, don Mauro ha portato i presenti a riflettere sul carattere "cosmico" della celebrazione Eucarsitica.Don Mauro attingendo dal paragrafo 8 della lettera Enciclica cita testualmente il papa: "Quando penso all’Eucaristia, guardando alla mia vita di sacerdote, di Vescovo, di Successore di Pietro, mi viene spontaneo ricordare i tanti momenti e i tanti luoghi in cui mi è stato concesso di celebrarla. […]. Ho potuto celebrare la Santa Messa in cappelle poste sui sentieri di montagna, sulle sponde dei laghi, sulle rive del mare; l’ho celebrata su altari costruiti negli stadi, nelle piazze delle città… Questo scenario così variegato delle mie Celebrazioni eucaristiche me ne fa sperimentare fortemente il carattere universale e, per così dire, cosmico. Sì, cosmico! Perché anche quando viene celebrata sul piccolo altare di una chiesa di campagna, l’Eucaristia è sempre celebrata, in certo senso, sull’altare del mondo. Essa unisce il cielo e la terra. Comprende e pervade tutto il creato. Il Figlio di Dio si è fatto uomo, per restituire tutto il creato, in un supremo atto di lode, a Colui che lo ha fatto dal nulla. E così Lui, il sommo ed eterno Sacerdote, entrando mediante il sangue della sua Croce nel santuario eterno, restituisce al Creatore e Padre tutta la creazione redenta. Lo fa mediante il ministero sacerdotale della Chiesa, a gloria della Trinità Santissima. Davvero è questo il mysterium fidei che si realizza nell’Eucaristia: il mondo uscito dalle mani di Dio creatore torna a Lui redento da Cristo".  

Prendendo spunto da questa riflessione don Mauro ha illustrato ai presenti il contesto attuale in cui l’uomo  vive l‘Eucarestia

La realtà di oggi, il sonnecchiare continuo, la voglia di una liturgia personale che il più delle volte diventa folclore, ha portato l’Eucarestia ad essere solo un tiepido pensiero nei nostri cuori.  Bisogna rinnovare lo stupore che è in noi, senza essere integralisti o rigidisti, ma dando ad ogni cosa il giusto valore.

Quanti di noi ogni giorno almeno per 5 minuti fanno compagnia a Gesù Eucarestia? Quale rispetto mettiamo nelle esposizioni solenni? Quale posto ha nelle nostre chiese il tabernacolo? La domenica è realmente liturgia o semplice partecipazione?

Un discorso pieno e corposo quello di don Mauro, ricco di citazioni e riferimenti di episodi e di esempi, praticamente una relazione tenuta con il cuore e capace di coivolgere i presenti. 

Concludiamo con la preghiera, ispirata da san Tommaso d’Aquino, che Giovanni Paolo II usò per chiudere la lettera enciclica e che è esaustiva, anche per l’incontro tenuto da don Mauro Gagliardi:

“Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.

Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi”.
 

 

 

 

 

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