Decreto staminali, via libera alla Camera
|Decreto sulle staminali, via libera della Camera. L’Aula ha approvato il decreto sulle staminali e sulla proroga degli ospedali psichiatrici giudiziari con 504 sì, 4 astenuti e un voto contrario. Il testo ora torna al Senato per il via libera definitivo.
Ora il secondo ramo del Parlamento avrà tempo quattro giorni per ratificarlo prima della decadenza dei termini. Ma Stamina cosa vuole? Non è chiara la posizione dei detentori del sedicente metodo, che, oltre a continuare ad alzare i toni, anche per bocca dei familiari dei malati già sottoposti ad infusioni – “non siate dei criminali” scrive ai politici la mamma di Federico, bimbo in cura a Fano – avanzano dubbi sulla possibilità di aderire o meno a questa sperimentazione. Tempi lunghi e necessità di comprendere quali saranno le “regole di ingaggio” da parte di Aifa vengono avanzate dal presidente di Stamina, Davide Vannoni sul suo profilo facebook.
Il deputato di Scelta civica Gian Luigi Gigli incalza Stamina dall’aula: “Un eventuale rifiuto della sperimentazione – dice nel suo intervento – sarebbe pretestuoso. Continuare a parlare male di Aifa significa fare un danno al Paese”. Gigli ha inoltre bollato come inaccettabile “il clima di sospetto creato attorno ai parlamentari’ con un ’bombardamento di mail’ compresa l’ultima che chiedeva ai deputati che non ricevevano uno stipendio da mille euro dalle case farmaceutiche invitato di non votare il decreto. Mi chiedo – ha aggiunto Gigli – se sia rispettoso della dignità del nostro mandato”.
E la deputata 5 Stelle Silvia Giordano insorge invece contro l’uso strumentale da parte di Stamina e delle famiglie dei malati degli strumenti di comunicazione, attraverso i quali sono stati fatti pervenire “piu’ slogan e attacchi che reali obiezioni”. E racconta commossa in aula di essere coinvolta in prima persona in una vicenda di fragilità e sofferenza: la madre, da tre anni è malata di Sla.
La politica si chiede dunque come evitare il ripetersi di casi come questo. L’ordine del giorno presentato in aula da Paola Binetti di Scelta civica chiede di mettere in sicurezza il Paese da eventuali ulteriori casi Stamina, garantendo alle malattie rare lo status di livelli essenziali di assistenza in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale sostenendo “con risorse adeguate la ricerca nel campo delle malattie rare, specialmente per i cosiddetti farmaci orfani, per evitare che si creino ancora una volta situazioni drammatiche come quelle che stiamo vivendo in questi giorni; in cui si sta creando una falsa contrapposizione tra il rigore della scienza e la solidarietà verso i pazienti”.