Cristo "Parola" di Dio

Come far comprendere meglio ai fedeli che la Parola di Dio è Cristo? Come elaborare un compendio per la stesura delle omelie? Come conciliare dialogo interreligioso e affermazione dogmatica sull’unicità di Cristo? Come formare i fedeli, e non solo, alla Lectio divina? Sono questi alcuni tra i quesiti che fotografano gli spunti più rilevanti emersi finora dal Sinodo. Nella sua Relazione dopo la discussione, il cardinale Ouellet, relatore generale del Sinodo, ha ribadito la necessità di collegare Parola di Dio, Liturgia ed Eucaristia: il carattere dialogico della Parola trova, infatti, il suo fondamento nel mistero della Trinità. Allo stesso modo, il Relatore generale ha sottolineato l’importanza dell’ascolto di Dio e dell’uomo come missione primaria della Chiesa, così come la necessità del silenzio per fare posto, in noi stessi, al Verbo vivente. Sull’esempio di Maria, quindi, che contemplava e meditava le parole di suo Figlio – ha detto il cardinale Ouellet – così noi siamo chiamati a soffermarci sulle parole delle Sacre Scritture, valorizzandone qualche versetto, magari attraverso la memorizzazione. Ribadita anche la profonda sintesi tra Scritture, Tradizione e Magistero, poiché la Bibbia presuppone la Chiesa e da essa ne deriva la sua interpretazione autentica. Centrale, poi, la necessità di passare da un’omelia moralizzante ad una predicazione più missionaria, che guardi anche ad altre forme di comunicazione come le iconografie e il canto. Quindi, l’importanza della Lectio divina, che il cardinale Ouellet ha definito “una forma di orazione che purifica il desiderio e produce una disponibilità in armonia con la Volontà di Dio”. Poi, il tema del dialogo: che sia ecumenico, interreligioso o interculturale, il codice comune – ha detto il cardinale Ouellet – rimane sempre la Bibbia, terreno di unità per sormontare le divisioni, anche in zone dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina in cui sono forti le tradizioni locali. Un paragrafo speciale è stato dedicato, inoltre, al rapporto tra Parola di Dio e culture moderne: la prima – ha detto il porporato – può e deve essere il fermento delle altre. Il compito dei cristiani, allora, sarà quello di alimentare il legame tra scienza e fede, di restare attivi sulla scena pubblica e di testimoniare il loro Credo con le parole e con i fatti.
Infine, due proposte da valutare: la revisione a lungo termine del lezionario, forse in sinergia con i “fratelli orientali”, e l’organizzazione di un Congresso internazionale sulla Parola di Dio. Toccherà ora ai Circoli minori valutare il tutto e scegliere quali di questi temi entreranno a far parte delle Proposizioni finali del Sinodo. Sinodo che è entrato, dunque, nella sua seconda fase.

 

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