Corano: Jones, domani niente rogo… forse!
|Il pastore Terry Jones ha annunciato che domani, anniversario dell’11 settembre, non brucerà il Corano. E’ solo l’ultimo dei “ripensamenti” del reverendo, che nelle ore scorse aveva fatto sapere di non aver ancora rinunciato al suo progetto. Intanto cresce la protesta in tutto il mondo: migliaia di persone hanno manifestato oggi davanti ad una base Nato gestita dai tedeschi nel nord-est dell’Afghanistan e uno dei dimostranti è rimasto ucciso dopo che i militari hanno aperto il fuoco.
In Belgio, un’organizzazione islamica integralista ha lanciato un appello a tutti gli musulmani affinchè brucino le bandiere americane «ovunque voi siate: per strada, in un parco, davanti l’ambasciata Usa a Bruxelles o anche nel giardino di casa vostra». E dalla Mecca l’imam Saleh Ben Khumaid ha avvertito: il rogo della Florida non è altro che «un’incitazione al terrorismo». Intanto questa mattina si è espresso anche il presidente afghano Hamid Karzai: parlando a Kabul ha affermato che di bruciare il Corano il pastore americano «non dovrebbe nemmeno pensarlo». «Abbiamo saputo che negli Stati Uniti un pastore ha deciso di profanare il Corano. – ha detto Karzai – Ora, sebbene forse alla fine non lo farà, noi gli diciamo che non dovrebbe nemmeno pensarlo».
Jones ieri aveva annunciato che avrebbe annullato l’iniziativa, dopo avere ricevuto assicurazione da un imam di Orlando (che faceva da intermediario) che non sarebbe stata costruita la contestata moschea nei pressi di Ground Zero. Jones aveva detto che sabato, invece di bruciare copie del Corano, si sarebbe recato a New York per discutere dello spostamento della moschea in una località più lontana dal luogo dell’attentato dell’11 settembre 2001. Era emerso anche che l’imprenditore immobiliare newyorchese Donald Trump si era offerto di riacquistare per 6 milioni di dollari il palazzo destinato a ospitare il tempio, cioè il 25 per cento in più del valore dell’edificio.
Poi però responsabili del centro culturale islamico di New York hanno fatto sapere di non avere raggiunto alcun accordo col pastore. Jones si è detto «deluso» e «scioccato» e ha aggiunto: «Potremmo essere obbligati a rivedere la nostra decisione» di rinunciare al rogo del Corano.