Consiglio affari Economici e Consiglio Pastorale Parrocchiale

CONSIGLIO AFFARI ECONOMICI MARTEDì 15 GENNAIO 2013 ORE 19.00 CHIESA SAN DOMENICO

Mani-2Il Consiglio Pastorale per gli Affari Economici (CPAE) è l’organismo che promuove ed esprime la collaborazione responsabile dei laici con il proprio parroco per le scelte di natura economica e amministrativa della Parrocchia e per la gestione di risorse e strutture della comunità parrocchiale, tenendo conto delle finalità proprie dei beni ecclesiastici

CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE MERCOLEDì 16 GENNAIO 2013  ORE 19.00 CHIESA SAN DOMENICO

Il consiglio pastorale, in una corretta visione ecclesiologica, ha un duplice fondamentale significato: da una parte rappresenta l’immagine della fraternità e della comunione dell’intera comunità parrocchiale di cui è espressione in tutte le sue componenti, dall’altra costituisce lo strumento della decisione comune pastorale, dove il ministero della presidenza, proprio del parroco, e la corresponsabilità di tutti i fedeli devono trovare la loro sintesi. Il consiglio pastorale è quindi realmente soggetto unitario delle deliberazioni per la vita della comunità, sia pure con la presenza diversificata del parroco e degli altri fedeli. E’ quindi possibile definirlo organo consultivo solo in termini analogici e solo se tale consultività viene interpretata non secondo il linguaggio comune, ma nel giusto senso ecclesiale. I fedeli, in ragione della loro incorporazione alla Chiesa, sono abilitati a partecipare realmente, anzi a costruire giorno dopo giorno la comunità; perciò il loro apporto è prezioso e necessario. Il parroco, che presiede il consiglio e ne è parte, deve promuovere una sintesi armonica tra le differenti posizioni, esercitando la sua funzione e responsabilità ministeriale. L’eventuale non accettazione, da parte del parroco, di un parere espresso a larga maggioranza dagli altri membri del consiglio potrà avvenire solo in casi eccezionali e su questioni di rilievo pastorale, che coinvolgono la coscienza del parroco e saranno spiegati al consiglio stesso. Nel caso di forti divergenze di pareri, quando la questione in gioco non è urgente, sarà bene rinviare la decisione ad un momento di più ampia convergenza, invitando tutti ad una più matura e pacata riflessione; invece nel caso di urgenza, sarà opportuno un appello all’autorità superiore, che aiuti ad individuare la soluzione migliore.

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