Comunicato dei Vescovi della Liguria in vista delle Elezioni Regionali
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Riceviamo e pubblichiamo integralmente il presente comunicato a firma dei vescovi della Liguria.
Nell’approssimarsi della consultazione elettorale – diritto e dovere di ogni cittadino – desideriamo rivolgere ai fedeli e a tutti gli abitanti della nostra regione una parola che possa favorire la riconciliazione e il discernimento. Anzitutto la riconciliazione degli animi, che appare sempre più urgente non solo a livello individuale e interpersonale, ma anche a livello collettivo e pubblico. Un’effettiva coesione tra i diversi componenti dell’intera comunità nazionale rappresenta infatti la condizione imprescindibile per realizzare quel principio di solidarietà che deve animare la convivenza civile e orientare l’agire politico a servizio del bene comune. A questo riguardo, il criterio guida per un sapiente discernimento tra le diverse rappresentanze è l’impegno programmatico, chiaramente assunto, di assicurare il pieno rispetto di quei valori che esprimono le esigenze fondamentali della persona umana e della sua dignità, valori che sono la condizione e il fondamento di una società veramente solidale. Si tratta di valori chiaramente e ripetutamente ribaditi dal magistero conciliare, postconciliare e pontificio e che possono essere sinteticamente richiamati: fra tutti, il rispetto della vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale; la tutela e il sostegno della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; il diritto di libertà religiosa, la libertà della cultura e dell’educazione. E quindi il diritto al lavoro e alla casa; l’accoglienza degli immigrati, rispettosa delle leggi e volta a favorire l’integrazione; la promozione della giustizia e della pace; la salvaguardia del creato. Tali valori non possono essere selezionati secondo la sensibilità personale, ma vanno assunti nella loro integralità. Solo nel loro insieme esprimono una concezione dell’uomo, della comunità e del bene comune, che costituisce il centro della Dottrina Sociale della Chiesa, e rivelano quel collegamento tra etica della vita ed etica sociale che Papa Benedetto XVI ha più volte sottolineato: “non può avere basi solide una società che – mentre afferma valori quali la dignità della persona, la giustizia e la pace – si contraddice radicalmente accettando e tollerando le più diverse forme di disistima e violazione della vita umana, soprattutto se debole ed emarginata” (Caritas in Veritate, n.15). Confidiamo che il tempo della Quaresima, così propizio per la conversione dei cuori, possa aiutare tutti a testimoniare la profonda ragionevolezza di questa concezione e a favorirne il riconoscimento condiviso a vantaggio del bene comune. Genova, 23 marzo 2010 S.E. Card. Angelo Bagnasco, Presidente, S.E. Mons. Martino Canessa, Vice Presidente, S.E. Mons. Alberto Tanasini, Segretario, S.E. Mons. Mario Oliveri, S.E. Mons. Alberto Maria Careggio, S.E. Mons. Vittorio Lupi, S.E. Mons. Francesco Moraglia, S.E. Mons. Luigi Ernesto Palletti
Nell’approssimarsi della consultazione elettorale – diritto e dovere di ogni cittadino – desideriamo rivolgere ai fedeli e a tutti gli abitanti della nostra regione una parola che possa favorire la riconciliazione e il discernimento. Anzitutto la riconciliazione degli animi, che appare sempre più urgente non solo a livello individuale e interpersonale, ma anche a livello collettivo e pubblico. Un’effettiva coesione tra i diversi componenti dell’intera comunità nazionale rappresenta infatti la condizione imprescindibile per realizzare quel principio di solidarietà che deve animare la convivenza civile e orientare l’agire politico a servizio del bene comune. A questo riguardo, il criterio guida per un sapiente discernimento tra le diverse rappresentanze è l’impegno programmatico, chiaramente assunto, di assicurare il pieno rispetto di quei valori che esprimono le esigenze fondamentali della persona umana e della sua dignità, valori che sono la condizione e il fondamento di una società veramente solidale. Si tratta di valori chiaramente e ripetutamente ribaditi dal magistero conciliare, postconciliare e pontificio e che possono essere sinteticamente richiamati: fra tutti, il rispetto della vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale; la tutela e il sostegno della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; il diritto di libertà religiosa, la libertà della cultura e dell’educazione. E quindi il diritto al lavoro e alla casa; l’accoglienza degli immigrati, rispettosa delle leggi e volta a favorire l’integrazione; la promozione della giustizia e della pace; la salvaguardia del creato. Tali valori non possono essere selezionati secondo la sensibilità personale, ma vanno assunti nella loro integralità. Solo nel loro insieme esprimono una concezione dell’uomo, della comunità e del bene comune, che costituisce il centro della Dottrina Sociale della Chiesa, e rivelano quel collegamento tra etica della vita ed etica sociale che Papa Benedetto XVI ha più volte sottolineato: “non può avere basi solide una società che – mentre afferma valori quali la dignità della persona, la giustizia e la pace – si contraddice radicalmente accettando e tollerando le più diverse forme di disistima e violazione della vita umana, soprattutto se debole ed emarginata” (Caritas in Veritate, n.15). Confidiamo che il tempo della Quaresima, così propizio per la conversione dei cuori, possa aiutare tutti a testimoniare la profonda ragionevolezza di questa concezione e a favorirne il riconoscimento condiviso a vantaggio del bene comune. Genova, 23 marzo 2010 S.E. Card. Angelo Bagnasco, Presidente, S.E. Mons. Martino Canessa, Vice Presidente, S.E. Mons. Alberto Tanasini, Segretario, S.E. Mons. Mario Oliveri, S.E. Mons. Alberto Maria Careggio, S.E. Mons. Vittorio Lupi, S.E. Mons. Francesco Moraglia, S.E. Mons. Luigi Ernesto Palletti