Bagnasco: «Cambiare si può e bisogna fare presto»
|I vescovi sono «angustiati per l’Italia» ed esprimono «grande sconcerto e acuta pena per discordie personali che, diventando presto pubbliche, sono andate assumendo il contorno di conflitti apparentemente insanabili», e si sono fatte «pretesto per bloccare i pensieri di un’intera nazione, quasi non ci fossero altre preoccupazioni, altri affanni».
Così il presidente della Conferenza episcopale, cardinale Angelo Bagnasco, è intervenuto oggi, aprendo a Roma i lavori del Consiglio permanente della Cei. «Siamo angustiati per l’Italia», ha ripetuto Bagnasco, «Nazione generosa e impegnata, che però non riesce ad amarsi compiutamente, facendo fruttare al meglio sforzi e ingegno; che non si porta a compimento, in particolare in ciò che è pubblico ed è comune».
CONFRONTO SERIO SULLE RIFORME
Sulle riforme l’Italia «sembra tornare sempre al punto di partenza» e il presidente dei vescovi ha riaffermato l’urgenza di avviare il «confronto serio e decisivo, quello che non è perdita di tempo, ma ricerca della mediazione più alta e sollecita possibile. Il Paese non può attardarsi: povero di risorse prime, più di altri deve far conto sull’efficienza del sistema e su una sempre più marcata valorizzazione delle risorse umane».
FEDERALISMO, RIFORMA IRREVERSIBILE
Il federalismo è una riforma «irreversibile» ma «non deraglierà» solo se «potrà incardinarsi in un forte senso di unità e indivisibilità della Nazione», basato su «un patto nazionale che ci vincoli moralmente e a un tempo liberi le energie migliori».
CONTEGNO INDIVISIBILE DAL RUOLO
«Il contegno è indivisibile dal ruolo: quando si ha responsabilità di parola pubblica si può essere penetranti senza sfiorare il sopruso o scivolare nella contesa violenta». E fa «malinconia l’illusione di risultare spiritosi o più incisivi quando a patire le conseguenze è tutto un costume generale». Il presidente del vescovi italiani si appella così a un linguaggio politico che deve essere «confacente a civiltà ed educazione».
GLI EPISODI DOLOROSI IN AMBITO SANITARIO
«Trovare la morte per negligenza o inadeguatezza là dove si va per nascere o ricevere cure, è uno spregio intollerabile. diversi sono stati gli episodi dolorosi in ambito sanitario, con vittime innocenti e famiglie disperate». Un passaggio, quello sulla sanità, che il presidente dei vescovi italiani associa al tema delle morti sul lavoro. «I dati sono in via di diminuzione ma ogni singolo caso è di troppo, insopportabile per la coscienza del Paese», ha sottolineato Bagnasco, puntando il dito sui «subappalti»: è «in particolare» in questo segmento che «va condotta la disanima in grado di condurre definitivamente fuori dall’emergenza».
I CATTOLICI IN POLITICA
«Ai cattolici con doti di mente e di cuore diciamo di buttarsi nell’agone, di investire il loro patrimonio di credibilità, per rendere più credibile tutta la politica».
FISCO PIU’ EQUO
Per quanto riguarda la riforma fiscale, il presidente della Cei ha affermato che «sono in molti a sperare in criteri di maggiore equità» soprattutto nei confronti della famiglia, e che «si provveda così ad arrestarne l’impoverimento in atto da tempo». Bagnasco cita statistiche secondo le quali le coppie italiane «desiderano in media 2,2 figli, mentre ne nascono solo 1,4». Per realizzare il loro sogno «le misure economiche, messe o non messe a sostegno della famiglia, sono un fattore decisivo».