ATTACCO IMMINENTE
|Un intervento internazionale in Libia potrebbe essere solo «questione di ore». Lo ha affermato un portavoce del governo francese, spiegando che il Paese transalpino “parteciperà” alle azioni militari. Ieri notte il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha autorizzato con 10 voti a favore e 5 astenuti l’imposizione di una “no fly zone” sopra la Libia e l’adozione di tutte “le misure necessarie” per la protezione dei civili. «Approvata la risoluzione, si potrà far partire un’operazione» a cui parteciperebbero «Francia, Gran Bretagna, forse gli Usa e uno o più Stati arabi», avevano precisato fonti di Parigi il cui governo è stato tra i più attivi per imporre la risoluzione. Fonti della Nato escludono però un intervento dell’Alleanza Atlantica nella notte perché non è pensabile «senza una riunione del Consiglio atlantico» che dovrebbe tenersi oggi. La condizione è che la risoluzione Onu dia espressamente mandato alla Nato di intervenire e che vi sia il supporto dei Paesi limitrofi. Cina, Russia, Germania sono tra i Paesi che si sono astenuti.
LA RISPOSTA DELLA LIBIA
Da Tripoli che definisce un eventuale intervento «illegale», l’avvertimento è stato pesante. «Qualsiasi attacco straniero alla Libia esporrà tutto il traffico aereo e marittimo del Mediterraneo – sia civile che militare – al contrattacco», ha annunciato un comunicato libico, sostenendo che l’area diventerebbe a rischio sia nel breve che nel lungo periodo. «Qualsiasi obiettivo civile e militare sarà colpito», ha concluso il governo di Tripoli. “Siamo nel nostro paese e con la nostra gente. E non abbiamo paura”, ha detto il figlio del leader libico in un’intervista al canale televisivo americano Abc. “Non abbiamo paura. Non avremo paura. Non aiuterete la gente se bombarderete la Libia per uccidere i libici. Voi distruggete il nostro paese. Nessuno è contento di questo”, ha dichiarato Seif al-Islam Gheddafi.