Il presepio: i Re Magi
|Il termine presepio, (dal latino praesaepĕ =recinto, stalla, scuderia), rappresenta, per noi, la parola che fin da piccoli apriva il cuore verso un orizzonte di emozioni variegate protese tra il desiderio e la fantasia. Vorremo cominciare, oggi, una sorta di costruzione di presepio virtuale, partendo dai re magi:
La fonte biblica:
Mt 2,1-12
1 Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: 2 «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». 3 All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4 Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. 5 Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
6 E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele».
7 Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella 8 e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
9 Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10 Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. 11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12 Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele».
7 Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella 8 e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
9 Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10 Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. 11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12 Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
4 Comments
I magi rappresentano il mondo che si inchina davanti a Gesù e la cultura (i magi erano sapienti) che riconosce la sua pienezza nell’incontro con il Dio fatto uomo. Peccato che l’epifania sia diventata per molti solo la festa della befana.
ciao a tutti!penso che Gesù Bambino,nascendo in una stalla,in assoluta povertà ha fatto percorrere migliaia di chilometri a tre re,i quali,vedendoLo si sono inchinati alla sua Maestà.il Re rappresenta il massimo del potere,della ricchezza e dello sfarzo.ecco che,però,davanti al vero Padrone del mondo,lo riconoscono superiore a tutto il potere materiale.rappresentano il cammino dell’uomo “materia”che,riconoscendoLo si trasforma nella sua totalità:corpo e Spirito.il sorriso dei tre magi rappresenta lo stupore davanti alla Sua Parola che ci investe dell’Amore di Dio per l’umanità.allora l’uomo “scende da cavallo” e si inchina.
Quest’anno il Santo Natale sarà un po diverso, perchè il mio cuore sarà diviso fra la gioia e la tristezza.
Maria partorendo Gesù Bambino ha dato speranza e forza a tutte le mamme che si vedono andar via il proprio bambino senza poter far nulla se non pregare il Bambinello che li accolga vicino a lui.
ciao,scrivo alla mamma che ha postato prima di me.sai,l’anno scorso,in un momemnto dificile della mia vita,quando mio marito,dopo vent’anni di matrimoni, è scappato con un’altra donna dicendomi che lui aveva bisogno di una donna “normale”(non cammino a causa della sclerosi multipla),mio fuglio ha llasciato il liceo classico all’ultimo anno ed è scappato a Ravello,li a Salerno,per lavorare in un Hotel…è fuggito per il dolore fortissimo,per il grande abbandono che ha provato nel sentirsi tradito dal suo papà.nella disperazione ho capito che mio figlio non è mio,ma appartiene al Signore…è un’individuo che io ho consegnato al mondo e che sarà strumento nelle mani di Dio…solo questa consapevolezza mi ha dato conforto…il Signore ha un progetto specifico per ognuno di noi…a volte è difficilissimo comprendere il “perchè”,il perchè di tanto dolore ma sono certa che in quei momenti lui ci porta in braccio,ecco perchè vediamo solo due orme…pensiamo siano le nostre senza di lui,invece sono le sue,noi siamo portati da Lui.ti abbraccio.Patrizia