Web Liturgia: "Messe e Orazioni per varie necessità " e "Il bacio di pace"
|Don Antonio Sorrentino risponde oggi ai quesiti di Elena e Elvira.
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1. Carissimo don Antonio, le scrivo per rivolgerle un quesito sui formulari di Messe e Orazioni per varie necessità che troviamo nel Messale Romano da pag. 773. La Messa per le Vocazioni agli Ordini sacri è possibile celebrarla una volta a settimana? Oppure è bene celebrarla in occasioni particolari? Anche la Messa per la Pace e la Giustizia si può celebrare ogni settimana oppure una volta al mese? O solo in circostanze particolari. Le stesse domande anche per le Messe per i Laici, per l’Unità dei cristiani, per l’Evangelizzazione dei popoli, per la Santificazione del lavoro, per la fame nel mondo… Qual è il criterio da seguire per celebrare con uno dei formulari Messe e Orazioni per varie necessità? La ringrazio per il suo costante e proficuo lavoro.
Don Antonio risponde:
Il Messale a pag. 174 dà delle indicazioni e dei criteri per le Messe per varie necessità. Esse sono di 4 tipi: per la Santa Chiesa, per la società civile, per diverse circostanze della vita sociale e per alcune necessità particolari. Salvo circostanze particolari, in cui il Vescovo ritiene opportuno di intervenire, ordinariamente queste Messe possono essere celebrate nelle ferie del Tempo Ordinario. Presentano orazioni e antifone proprie; ma alcune hanno anche letture proprie: però normalmente non è conveniente interrompere la Lectio continua del Lezionario feriale, a meno che il sacerdote non ritenga più opportuno usare quelle specifiche della celebrazione. Infatti, il sacerdote, nello scegliere i testi deve sempre tener conto non dei propri gusti, ma delle esigenze concrete della comunità.
2. Carissimo don Antonio, ho partecipato ad una Messa in cui il sacerdote ha invitato i fedeli a scambiarsi il segno di pace non stringendosi la mano ma facendo fare ad ognuno un segno di croce sulla fronte dell’altro. Le chiedo: è possibile compiere questo gesto al segno di pace? Oppure può essere opportuno farlo fare solo in alcune circostanze? E in quali, eventualmente? In ogni caso ho saputo che questo sacerdote fa tracciare il segno di croce sulla fronte in ogni Messa che celebra e quindi anche in tutti i giorni feriali.
Don Antonio risponde:
Il bacio di pace, segno di amicizia, di fraternità e di riconciliazione, esisteva già presso i Giudei. San Pietro e San Paolo lo raccomandavano ai primi cristiani (1Ts 5,26; Rm 16,16; 1Cor 16,20; 2Cor 13,12; 1Pt. 5,14). Questo “bacio santo” molto probabilmente è da collocarsi in contesto liturgico. Così entrò anche nel culto cristiano, come testimonia Giustino nella sua prima Apologia. Si sa che in seguito se lo scambiavano i chierici tra loro, nonché i fedeli tra loro, però distintamente, tra uomini e tra donne. Nel ’300, scomparsa in chiesa la separazione tra uomini e donne, sacerdoti e monaci conservarono il bacio, mentre per i fedeli fu sostituito da un bacio da dare a un’immagine sacra, detta “osculatorium”. Col rito Tridentino, il segno di pace scomparve del tutto; fu poi recuperato con la riforma del Concilio Vaticano II. Circa il modo con cui scambiarsi questo segno di pace, il Messale Romano (n. 82 dell’OGMR) dice che “spetta alle Conferenze episcopali stabilire il modo concreto di compiere questo gesto di pace, secondo l’indole e le usanze dei popoli, da scambiarsi in modo sobrio con i più vicini”, cioè senza esagerazioni ed eccessivi movimenti, che potrebbero distogliere l’attenzione dalla presenza eucaristica del Signore, tanto che Benedetto XVI aveva auspicato di anticiparlo (come si faceva anticamente e si fa tuttora nel rito ambrosiano) a conclusione della liturgia della parola, “per non suscitare confusione nell’assemblea proprio prima della Comunione” (Sacramentum caritatis, n. 49).
In Italia ordinariamente ci si scambia il segno di pace con una stretta di mano. Sembra tuttavia normale che ci si possa abbracciare in una Messa con gruppi o persone o comunità in cui vige un rapporto più personale e fraterno oppure che nel rito del matrimonio gli sposi si bacino sulle guance.
Quanto al segno di croce scambievole sulla fronte, sembra un segno di benedizione più che un augurio e impegno di riconciliazione fraterna, come usano fare, ad esempio, alcuni vescovi che ricevono i doni per la celebrazione eucaristica o nel salutare bambini o malati.
A evitare sorprese tra i partecipanti alla Messa, ordinariamente almeno nelle celebrazioni festive, forse è preferibile stare alle indicazioni della CEI, esprimendo la pace con una stretta di mano.