I nove modi di pregare di san Domenico.
|Quinto.
Tutte le sere chiesa san Domenico in Acquamela di Baronissi
ore 18.30 SS Rosario meditato
ore 19.00 Celebrazione Eucaristica con meditazione sulla vito e le opere del Santo Domenicano
Quando SAN DOMENICO era in convento STAVA IN PIEDI DIRITTO DAVANTI ALL’ALTARE. Stava saldamente sui piedi e assumeva una posizione eretta, senza appoggiarsi. Allora teneva le mani spalancate davanti al petto come un libro aperto.
In questo atteggiamento rimaneva raccolto e assorto profondamente come se leggesse veramente alla presenza di Dio. Sembrava che contemplasse nella preghiera le parole di Dio e che le ripetesse sempre con grande sensibilità e gioia interiore. Pregava regolarmente così perché era il modo di pregare di nostro Signore, come si legge in Luca: «Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il libro del profeta Isaia» [Lc 4,16-17a]. E nel Salmo si dice: «Ma Finees si alzò e pregò, allora cessò la peste» Sal 106,30].
Talvolta DOMENICO INTRECCIAVA LE MANI E LE ALZAVA COSÌ UNITE DAVANTI AGLI OCCHI, totalmente assorto in se stesso. Non di rado teneva le mani all’altezza delle spalle come il prete è solito fare durante la celebrazione della Messa. Allo stesso tempo sembrava ascoltare con attenzione qualcosa che proveniva dall’altare. Se si fosse vista la sua devozione mentre stava dritto in piedi e pregava, si poteva pensare di vedere un profeta che parla con un angelo o con Dio; che ascolta e che poi in silenzio riflette su ciò che gli è stato rivelato.
In viaggio Domenico si allontanava spesso di nascosto per trovare il tempo per pregare. Stando in piedi si rivolgeva con tutti i sensi direttamente al cielo. Se lo si fosse ascoltato parlare con la sua debole voce, avrebbe rivelato con profonda commozione alcune delle meravigliose parole della Sacra Scrittura, come se gli fossero state appena donate dalla fonte del Salvatore: «Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza» [Is 12,3].
I fratelli erano profondamente commossi quando potevano vedere il loro padre e maestro in tali momenti di preghiera. E per i veri umili tra di loro era il miglior modo di imparare ciò che la preghiera rispettosa e perseverante significa: «Ecco, come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni; come gli occhi della schiava alla mano della sua padrona, così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi» [Sal 123,2].