"Credere nel dialogo", con queste parole Papa Benedetto XVI ha concluso ieri, nella Sala Clementina in Vaticano, il forum cattolico-musulmano. Forum che era cominciato con un’altra affermazione, che lasciava trasparire il senso e la portata di tutto il discorso: "Il nome di Dio è solo amore". Papa Ratzinger ha indicato gli ambiti in cui le due religioni possono offrire testimonianza comune., e soprattutto ha ripetuto più volte il concetto che Dio ci chiama a lavorare insieme per le vittime delle malattie, della fame, della povertà, dell’ingiustizia e della violenza. Molte le linee guida tracciate dal Pontefice : " La tradizione cristiana proclama che Dio è Amore (cfr. 1 Gv 4, 16), e per amore che ha creato tutto l’universo, e con il suo amore si fa presente nella storia umana". Dopo una concreta introduzione, il successore di Pietro, ha illustrato i vari collegamenti tra cristiani e mussulmani: "Sono ben consapevole che musulmani e cristiani hanno approcci diversi nelle questioni riguardanti Dio. Tuttavia, possiamo e dobbiamo essere adoratori dell’unico Dio che ci ha creato e che si preoccupa di ogni persona in ogni parte del mondo. Insieme dobbiamo mostrare, con il rispetto reciproco e la solidarietà, che ci consideriamo membri di un’unica famiglia: la famiglia che Dio ha amato e riunito dalla creazione del mondo fino alla fine della storia umana". La questione fondamentale sulla salvaguardia dei diritti della persona: " I diritti umani fondamentali vengano tutelati per tutte le persone ovunque. I leader politici e religiosi hanno il doveredi assicurarli nel pieno rispetto della libertà di coscienza e di religione. Solo a partire dal riconoscimento della centralità della persona e della dignità di ogni essere umano, rispettando e difendendo la vita possiamo trovare un terreno comune per costruire un mondo più fraterno. La discriminazione e la violenza che ancora oggi i credenti sperimentano e le persecuzioni di cui sono oggetto sono atti inaccettabili e ingiustificabili tanto più se compiuti nel nome di Dio".
Dialogare, quindi, senza pregiudizi per riuscire a comprendersi sempre meglio e, così offrire al mondo un servizio autentico di pace e riconciliazione. Questa la sfida, per il Pontefice, che cristiani e musulmani devono raccogliere, per dimostrare, con le parole e soprattutto con le azioni, che il messaggio di armonia e di comprensione reciproca, non passi inosservato.
Benedetto XVI ha esortato a far si che tutto ciò che di positivo è emerso dal dialogo non resti confinato a un gruppo ristretto di specialisti, ma sia al servizio di tutti.
Tra due anni è previsto un nuovo incontro, questa volta in un Paese a maggioranza islamica, i primi passi verso il dialogo e la comprensione sembrano orientati nella giusta direzione, preghiamo affinchè il Dio dell’Amore faccia scaturire in tutti gli uomini di buona volontà il seme dell’unità.