… al popolo di Dio che è in Salerno-Campagna-Acerno.

Lettera dell’Arcivescovo Gerardo Pierro alla Diocesi di Salerno-Campagna-Acerno

Al Popolo di Dio che è in Salerno-Campagna-Acerno

”Vi prego quindi di non perdervi d’animo per le mie tribolazioni per voi; sono gloria vostra” (Ef. 3,13).

Fratelli e figli carissimi, dopo la solenne apertura dell’Anno Paolino, celebrativo del bimillenario della nascita dell’Apostolo delle genti, in duomo, nella felice coincidenza dell’Ordinazione presbiterale di 5 giovani della diocesi e di un diacono, il 28 giugno u.s. sento il dovere di ringraziare innanzitutto i novelli presbiteri e voi tutti per la partecipazione così massiccia. Avete dato una nuova dimostrazione della vera identità della nostra santa Chiesa di Dio che è in Salerno-Campagna-Acerno che loda il suo Signore, unita al Vescovo e ai suoi presbiteri. Dopo la gogna mediatica, cui sono stato sottoposto, avevo deciso sull’esempio del mio santo patrono, S. Gerardo Maiella, di tacere anche in presenza di accuse infamanti e di calunnie gratuite. Ma, considerando più attentamente la “dolorosa vicenda” e tenendo conto delle sollecitazioni giuntemi da varie parti, sull’esempio di Paolo (lungi da me l’idea di paragonarmi al grande Santo, colonna della Chiesa, essendo l’ultimo dei seguaci di Cristo!) vi espongo i fatti secondo verità , senza tema di smentita. Ritengo però, come ho già ribadito altre volte, che il riserbo s’impone sia per rispetto alla Magistratura, Cui va, anche in questa circostanza, il mio deferente saluto e l’incondizionata fiducia, sia per il ruolo istituzionale che rivesto, come Arcivescovo Metropolita. Tuttavia il dovere di informarvi correttamente – avete il diritto di sapere se il vostro Arcivescovo è degno del ruolo che svolge o è un volgare delinquente – mi costringe ad esporre solo alcuni fatti che ben volentieri sottopongo alla vostra valutazione, che so attenta e serena e senza pregiudizi.

I – I fatti Tutto è iniziato con l’inoltro alla Procura della Repubblica di un fascicolo da parte di alcuni membri dell’Istituto Sostentamento del Clero. Il Consiglio di Amministrazione, giunto alla naturale scadenza il31 dicembre 2007, dopo il quinquennio di lavoro, si è rifiutato di prendere atto della conclusione del mandato ricevuto. Caso unico in Campania, ha preteso di continuare il lavoro, chiedendo la riconferma, soprattutto per il presidente. Il 5 febbraio 2008 ricevetti il Consiglio, quasi al completo – su loro richiesta – e, in quella sede discutemmo di tutto e ribadii – mi fu chiesto ancora la riconferma! – che, secondo la prassi ormai consolidata, non intendevo riconfermare il presidente. Si concertò una lettera per Roma ma il problema era stato portato già alle Congregazioni romane, a mia insaputa. La lettera non partì. Il giorno 8 febbraio 2008, però, il presidente ed altri si recarono di nuovo a Roma. Così appresi dalla stampa. Mi pare che l’incontro, voluto da loro e da me non richiesto, rivelasse mancanza di trasparenza e di fiducia dovuta al Vescovo. Il presidente dell’Istituto Sostentamento Clero e il presidente del Collegio dei Revisori dei Conti inoltrarono un fascicolo alla Procura della Repubblica, facendo intravedere l’esistenza di reati commessi dal Vescovo e dai presbiteri suoi collaboratori. L’intento di colpire il Vescovo è fin troppo evidente. Perchè non portare il problema al Consiglio Presbiterale?

II – Villaggio “S. Giuseppe”

L’opera realizzata (sono in via di ultimazione i lavori di restauro dell’altro plesso) costituisce una grande realizzazione che onora la nostra Chiesa e suscita l’ammirazione generale. Il complesso, nato come colonia marina, nel dopo guerra, era ormai fatiscente e, venendo meno la originaria destinazione, si pensò di farne una casa per ferie e diaccoglienza. I fondi, negatici in occasione del Grande Giubileo, ci sono stati assegnati dalla Regione. Il presidente Antonio Bassolino, che subito condivise ed approvò i progetti, fu presente all’inaugurazione il 17 settembre 2006. La finalità dichiarata e perseguita resta sempre quella: offrire a prezzi modici e senza scopo di lucro, alla comunità, una casa per ferie e di accoglienza dignitosa e non un albergo a 5 stelle riservato ai vip, privilegiando i giovani, i gruppi, le associazioni e i movimenti che vengono in città e non possono permettersi il lusso di usufruire dei servizi che troverebbero sia nella costiera amalfitana, sia in quella cilentana, ma a prezzi elevati. Tale progetto fu, a suo tempo, portato all’attenzione del Consiglio diocesano per gli Affari Economici ed approvato all’unanimità. Per sollevare la diocesi da ogni responsabilità di amministrazione e gestione diretta, si concertò la creazione di una Associazione Onlus (senza scopo di lucro!), che si fece ben volentieri carico del problema, con senso ecclesiale e profonda convinzione di servire la diocesi. La durata, di anni 9, rinnovabile, rientra egualmente nell’approvazione del Consiglio diocesano per gli Affari Economici. Poteva l’Arcivescovo, da solo, realizzare l’imponente opera senza la collaborazione, intelligente e lungimirante, di persone capaci e animate dall’unico intento di servire la Chiesa? Di qui l’incarico a chi da una vita dirige con competenza e disinteresse personale, l’importante complesso diocesano. Un grazie perciò a lui e all’Associazione!

a) Spiaggia per i preti

All’inizio parve che alla realizzazione dell’opera fosse interessato l’Istituto Interdiocesano per il sostentamento del Clero, che si era offerto di mettere a disposizione per libera decisione e non per richiesta altrui – 500.000,00 euro, somma che avrebbe recuperato in seguito con le entrate, derivanti dall’uso della spiaggia e delle attrezzature balneari. La cosa non andò in porto e la diocesi sta realizzando l’opera con fondi propri e non con quelli dell’8 per mille. Se l’Arcivescovo però avesse riconfermato il presidente dell’I.I.S.C.nell’incarico i 500.000,00 euro sarebbero stati disponibili.

III – La vicenda di D. Generoso Santoro

Totalmente all’oscuro, appresi dopo che il predetto aveva avuto rapporti con alcune persone e che ci fosse stato un grosso flusso di danaro. Da quanto mi veniva riferito, compresi che bisognava raggiungere due obiettivi:

a) tutelare l’Istituto per il Sostentamento del Clero, tirato in ballo dalla vicenda;

b) cercare una via di composizione pacifica, perevitare ulteriori danni all’immagine della Chiesa.

Non fui ascoltato nonostante gli incontri avuti dal Consiglio Affari Economici e da mons. Rizzo, nella qualità di Economo diocesano. Parve che non tutte le parti in causa avessero interesse a transigere. Sono convinto – ma non col senno di poi! – che chi poteva fare qualcosa per chiudere definitivamente il problema, non lo ha fatto e di ciò renderà conto a Dio.

IV – Preti “condannati” dal Vescovo e reintegrati da Roma.

Preferisco non fare nomi per ora. Tengo però a precisare che l’ubbidienza per il prete è fondamentale. Chi sceglie di diventare presbitero, sa che la vita deve consumarsi nell’imitazione di Cristo, povero, casto e obbediente fino alla morte. Se, in questi anni, i presbiteri avessero considerato che ci si realizza come uomini e come presbiteri, nell’obbedienza e nel rispetto filiale al Vescovo, promessi nel giorno dell’Ordinazione, non avremmo avuto questi casi. Si può anche avere ragione a Roma, ma resta sempre vero che chi si sottrae all’obbedienza, disattende quanto ci è stato insegnato: “colui che obbedisce compie sempre la volontà di Dio, non perchè il comando dell’autorità sia necessariamente conforme alla volontà divina, ma perchè è volonta di Dio che si obbedisca a chi presiede” (S. Agostino).

Conclusione Dio mi è testimone che tutto quanto la sua misericordia mi ha consentito di realizzare in questi anni l’ho fatto solamente e unicamente per amore a Lui e alla santa Chiesa salernitana di cui sono figlio. A muovermi non ci sono stati altri intenti: non la gloria del mondo, né il desiderio di dominio, né interessi economici. Sono nato povero e desidero morire povero. Vi proteggano Maria, nostra Madre, e i nostri Santi patroni e con vivo affetto vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo!

Salerno, 29 giugno 2008 Solennità dei Santi Pietro e Paolo

Il vostro Arcivescovo

 

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