Sinodo dei Vescovi, la "teologia visiva"

La Parola di Dio, deve essere annunciata secondo lo stile di San Paolo e chi annuncia deve essere non solo informativo ma, come di recente ha rammentato Benedetto XVI, performativo. Potrebbe inoltre essere utile un direttorio omiletico, relativo cioè all’omelia, una sorta di insegnamento più sistematico elaborato dalla Santa Sede per i sacerdoti.
Sono, questi, alcuni degli spunti emersi nella seconda giornata dei lavori del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio in corso in Vaticano fino al 26 ottobre, illustrati nel primo pomeriggio in un briefing nella sala stampa della Santa Sede. Nei 23 brevi interventi pronunciati – ognuno di cinque minuti – è stata evidenziata l’importanza della cosiddetta “teologia visiva”, quella “biblia pauperum,” costituita in passato dall’innografia e all’iconografia, oggi da immagini, simboli, forme e colori che, se appropriati, possono costituire un grande aiuto per la lectio divina. La Parola deve provocare e convertire sia l’intelletto, sia la volontà, ed è come un canto a più voci in cui si uniscono tradizione e predicazione, ma l’annuncio deve essere più credibile e va proposto con accenti nuovi. Dai lavori è emersa, inoltre, la preoccupazione per i rischi di interpretazioni arbitrarie della Bibbia da parte di alcuni esegeti e di taluni media, con particolare riferimento ad alcuni film a soggetto biblico, ma pure a pubblicazioni non scientifiche che a volte creano disorientamento anche tra i sacerdoti. Dall’Africa e dall’America latina poi è giunto l’allarme per pericoli delle sette e dei “falsi dottori” e la messa in guardia dai rischi di interpretazioni fondamentalistiche delle Scritture.
Flash dal Sinodo
Presentata al Papa una Bibbia poliglotta
Nel corso della seconda giornata del Sinodo dei Vescovi una delegazione della Bible Society ha fatto omaggio al Papa della Bibbia poliglotta, unica nel suo genere, in cui i diversi testi sono presentati in colonne parallele, e presenta l’Antico Testamento in cinque lingue (ebraico/aramaico, greco, latino, inglese e spagnolo) ed il Nuovo testamento in quattro lingue (greco, latino, inglese e spagnolo). Per completare le 3200 pagine di questa edizione è stato necessario più di un anno e mezzo di lavoro.

 

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