Web Liturgia. In ginocchio? Quando? La veglia pasquale. Come rispondere al sacerdote…
|Elena C. e Simona chiedono:
Elena: Carissimo don Antonio, rispondendo ad un quesito ha scritto: Pertanto, finita la Comunione di tutti e portate le Ostie avanzate al tabernacolo, tutti compreso il presidente, ringraziano il Signore stando seduti. Le chiedo perché lei indica come atteggiamento di ringraziamento soltanto lo stare seduti mentre le Precisazioni della Conferenza Episcopale Italiana al n. 1 fa riferimento anche allo stare in ginocchio: In piedi da Mistero della fede fino alla comunione inclusa, fatta la quale si potrà stare in ginocchio o seduti fino all’orazione dopo la comunione. Mi sembra di capire che le norme indichino indistintamente il sedersi o l’inginocchiarsi. Potrebbe approfondire questo punto? Le chiedo anche: Durante la Veglia pasquale è opportuno portare l’Evangeliario nella processione d’ingresso? Infine se ho compreso bene nella preghiera mariana si aggiunge la vocale “o” all’inizio: Ave, o Maria. Per questo il titolo della preghiera è Ave, Maria oppure Ave, o Maria?
Simona: Caro don Antonio, il Messale Romano a pag. 165 scrive al n. 18 sulla Veglia pasquale: Il diacono o, in sua assenza, lo stesso sacerdote, dopo aver eventualmente incensato il libro e il cero, proclama… Le chiedo: qual è il libro da incensare? Questo libro va incensato con tre tiri doppi al centro, a sinistra e a destra? In questo modo va incensato l’Evangeliario? Un secondo quesito: lei ci ha ricordato che il messale non prescrive più di tracciare un segno di croce con le ceneri sul capo dei fedeli. Questo gesto durante la celebrazione del mercoledì delle ceneri però è opportuno farlo o è bene evitarlo? Infine le domando: il sacerdote al termine dell’omelia dice: Sia lodato Gesù Cristo. La risposta giusta dei fedeli deve essere: Sempre sia lodato! Oppure Oggi e sempre sia lodato!
Don Antonio Sorrentino risponde ad Elena e Simona
- Ancora: seduti o in ginocchio dopo la Comunione? Su questo argomento già sono state date risposte precedentemente e ad esse rimando. Tuttavia, sono costretto a ritornarvi. La normativa attuale non è troppo precisa e univoca e conviene interpretarla. È vero, finita la Comunione di tutti e portate nel tabernacolo le ostie eventualmente rimaste, si può stare in ginocchio oppure seduti per il ringraziamento e un eventuale canto. Ma, se la partecipazione comunitaria esige gesti comuni a tutti, non sembra logico che alcuni stiano seduti (ad es. quelli che non hanno fatto la Comunione e ovviamente il presidente che sta alla sede e non si inginocchia), mentre altri stanno in ginocchio. Pertanto, a me sembra più logica l’interpretazione “tutti seduti”. Ella cita il parere di Nicola Bux. Io vorrei portare a conferma della mia interpretazione favorevole a “stare tutti seduti” quanto scrive J. Seuffler in Segni di vita (Paoline 1988, p. 69): “Si sta seduti… quando si osserva un momento di silenzio dopo la Comunione. In questa posizione, infatti, possiamo con più facilità, meditare, tacere, aspettare e anche pregare”.
- La nostra liturgia è sobria: non la complichiamo con aggiunte superflue. La processione della Veglia pasquale è soprattutto incentrata sul cero pasquale, acceso al fuoco nuovo, segno di Cristo risorto. Non è previsto e non sembra conveniente portare in processione anche l’evangeliario.
- Sì, la preghiera mariana in comincia così: Ave, o Maria. C’è la “o” tipica del vocativo della lingua italiana.
Don Antonio risponde ancora a Simona
- Viene incensato il Messale, che riporta il canto dell’annunzio della risurrezione, il quale, dalla prima parola del testo originario latino, è chiamato “Exultet”. Non è detto specificamente come incensarlo: certamente con tre tiri doppi, o al centro-sinistra-destra oppure semplicemente tutti al centro.
- Le ceneri vanno imposte sul capo dei fedeli. Non è prescritto di tracciare un segno di croce. Farlo, è un di più superfluo ma non peccaminoso.
- È cosa buona conservare la consuetudine di salutare o di terminare l’omelia dicendo “Sia lodato Gesù Cristo”. La risposta più usuale è “Sempre sia lodato”.