«Sakineh non è stata liberata». Da Teheran la smentita
|Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana condannata alla lapidazione per adulterio e per complicità nell’omicidio del marito, non è stata liberata, ma solo condotta nella sua casa a Tabriz per essere intervistata dalla tv nazionale “sulla scena del delitto”. È quanto scrive questa mattina il sito di Press Tv, dopo che ieri sera il Comitato internazionale contro la lapidazione aveva diffuso la notizia della sua liberazione, pubblicando sul web alcune foto della donna e di suo figlio – anche lui arrestato – nel giardino di casa.
Press Tv parla di “motivazioni politiche dietro gli sforzi occidentali di propaganda in merito alla sentenza contro Mohammadi Ashtiani”. Questi sforzi, secondo l’emittente, “sono parte della campagna occidentale per minare l’establishment della Repubblica Islamica”. Il sito infine ricorda che Sakineh è stata giudicata colpevole dell’omicidio del marito, Ibrahim Qaderzadeh, incomplicità con un uomo, Isa Taheri, di cui era l’amante.
La donna è stata già condotta per due volte di fronte alle telecamere della tv di stato per confessare i suoi reati. Nella notte il Comitato internazionale contro la lapidazione ha precisato di “essere stato informato mercoledì” della possibile “liberazione imminente” di Sakineh, sottolineando come le immagini pubblicate ieri “dessero l’impressione” che la donna fosse stata effettivamente rilasciata insieme al figlio, Sajjad Qaderzadeh.
“Ma l’annuncio della loro liberazione non è stato confermato dalla Repubblica iraniana”, sottolinea il Comitato, ricordando come sin “dall’inizio della vicenda” di Sakineh “informazioni contraddittorie siano circolate sulle agenzie di stampa iraniane”.
Press Tv parla di “motivazioni politiche dietro gli sforzi occidentali di propaganda in merito alla sentenza contro Mohammadi Ashtiani”. Questi sforzi, secondo l’emittente, “sono parte della campagna occidentale per minare l’establishment della Repubblica Islamica”. Il sito infine ricorda che Sakineh è stata giudicata colpevole dell’omicidio del marito, Ibrahim Qaderzadeh, in complicità con un uomo, Isa Taheri, di cui era l’amante.
La donna è stata già condotta per due volte di fronte alle telecamere della tv di stato per confessare i suoi reati. Nella notte il Comitato internazionale contro la lapidazione ha precisato di “essere stato informato mercoledì” della possibile “liberazione imminente” di Sakineh, sottolineando come le immagini pubblicate ieri “dessero l’impressione” che la donna fosse stata effettivamenterilasciata insieme al figlio, Sajjad Qaderzadeh.
“Ma l’annuncio della loro liberazione non è stato confermato dalla Repubblica iraniana”, sottolinea il Comitato, ricordando come sin “dall’inizio della vicenda” di Sakineh “informazioni contraddittorie siano circolate sulle agenzie di stampa iraniane”.